GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Oratorio dello sport a Chiesanuova. Due "cartellini gialli" dal Comune. Ranaldo: "Ci saranno correttivi"

Gli uffici tecnici chiedono più garanzie dal punto di vista idraulico e più spazio per la fruizione pubblica. Il socio di Faipo: "Su 14 soggetti coinvolti, 12 hanno dato parere positivo. Per noi non è una bocciatura".

Marco Ranaldo, presidente di Pointex e già di. Pratofutura, tra i soci. Faipo per il progetto dell’Oratorio dello sport a Chiesanuova

Marco Ranaldo, presidente di Pointex e già di. Pratofutura, tra i soci. Faipo per il progetto dell’Oratorio dello sport a Chiesanuova

"Voglio ricordare che su 14 soggetti coinvolti, 12 hanno comunque dato parere positivo. Ecco perché per noi non si tratta di una bocciatura: prendiamo atto del parere degli uffici comunali ed andremo avanti, ci sono ancora i termini per procedere". Queste le parole di Marco Ranaldo, socio della Faipo sul progetto da 40 milioni di euro per l’Oratorio dello sport, il centro sportivo che la cordata di imprenditori riuniti appunti in Faipo vorrebbe costruire a Chiesanuova nell’area tra via della Pace, via Melis e la Tangenziale. L’operazione aveva incassato un primo no da alcuni enti nel corso della Conferenza dei Servizi, principalmente per aspetti legati alla sicurezza idraulica e la vulnerabilità idrogeologica della zona. Tra questi, ad esempio, la perplessità per il sovraccarico che subirebbe la fognatura di via Scarlatti. Nei giorni scorsi, sono arrivate perplessità anche da due degli uffici del Comune coinvolti nel procedimento: il servizio urbanistica ha fatto sapere che la documentazione integrativa presentata dai proponenti "non risulta sufficienti a superare le criticità evidenziate in quanto, a parte la dichiarazione che è stata presentata sull’impegno a contribuire alle spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria, vi sono delle carenze documentali che erano state richieste e non sono state presentate e che risultano indispensabili ai fini della valutazione idraulica di tutto il complesso da parte di questo ufficio". Semaforo rosso anche per l’area promozione del territorio: "Il criterio progettuale utilizzato è stato quello di concepire lo spazio pubblico in maniera marginale rispetto alle esigenze dell’impianto sportivo – hanno scritto i tecnici –, che nel corso della definizione della convenzione e degli approfondimenti progettuali è stato chiarito che per il 76% ospita funzioni private, di fatto limitandosi a realizzare percorsi lineari di mobilità lenta e aree a parcheggio che opportunamente dovevano essere reperite in quanto necessarie al buon funzionamento e alla fruizione dell’impianto".

Il Comune ha fatto sapere che l’iniziativa è passata nuovamente alla Faipo: dovrà essere la società a decidere se ripresentare il progetto correggendo gli aspetti bocciati o se chiudere definitivamente la partita. E l’ipotesi ad oggi prevalente sembra essere la prima: la volontà di Faipo è quella di continuare a lavorare per arrivare alla costruzione del complesso immobiliare a prevalente destinazione sportiva, costituito da un centro sportivo corredato da strutture commerciali, direzionali e ricettive complementari. Ed entro la fine dell’estate, dovrebbero essere presentate le modifiche richieste. "Siamo ovviamente amareggiati – ha concluso Ranaldo – ma allo stesso tempo, siamo convinti della bontà dell’operazione. La volontà è quella di riprovarci: nelle prossime settimane ripresenteremo il progetto".

Giovanni Fiorentino