
La band dei Dik Dik arriva a Cantagallo per un concerto live, che si tiene domani sera a Villa Guicciardini: l’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza
Musica e solidarietà domani a Villa Guicciardini, a Cantagallo. In arrivo il mitico gruppo dei Dik Dik tra i più longevi nella storia della musica leggera italiana. La serata inizierà alle 19.30 con un apericena facoltativo. A seguire il concerto della storica band nata negli anni Sessanta. Biglietti disponibili sul circuito Ticketone (da 16.50 a 22 euro). Una bella iniziativa che ha come obiettivo raccogliere fondi per Casa Edoardo, progetto nato per offrire ai giovani uno spazio di crescita, ascolto e opportunità, in memoria di un ragazzo scomparso prematuramente. Il ricavato della serata andrà a favore delle attività sociali dell’associazione.
Il "complesso" nasce a Milano nel 1965. Dopo essersi chiamati "Dreamers" e "Squali", il gruppo prende il nome di Dik Dik come una rara antilope africana. I primi brani incisi portavano la firma di uno sconosciuto Lucio Battisti prima dell’incontro con Mogol. Sarà Battisti a segnalare loro un brano appena uscito negli Stati Uniti, "California dreamin’" dei Mamas & Papas. Con le parole di Mogol il pezzo si trasformerà in "Sognando la California". E fu subito un clamoroso successo da Hit Parade nel lontano 1966. Da allora il gruppo formato da Lallo, Pietruccio, Pepe e altri musicisti, accompagnerà le estati degli italiani (e non solo) firmando un successo dietro l’altro, comprese molte versioni in italiano di brani internazionali. Come l’altro grande successo del 1967, l’indimenticabile "Senza luce" che prende spunto da "A whiter shade of pale" dei Procol Harum, con cui raggiungeranno il primo posto della classifica dei dischi più venduti. Altra cover vendutissima, "L’isola di Wight" da "Wight is Wight" di Michel Delpech. Non potevano mancare le partecipazioni al festival di Sanremo: nel 1969 in coppia con Rita Pavone e il brano "Zucchero" e l’anno dopo con "Io mi fermo qui" in coppia con Donatello. Brano che non arriva in finale ma che resterà nella storia anche grazie ad una versione anni 2000 di Ornella Vanoni. E pensare che tutto era cominciato con un provino grazie ad una segnalazione di un certo Giovanni Battista Montini, allora arcivescovo di Milano, futuro Paolo VI. Sessant’anni di carriera …e come non sentirli. Sul palco di Villa Guicciardini per un "live" all’insegna della nostalgia.
Federico Berti