MARILENA CHITI
Cronaca

Museo della Deportazione: "Una sinergia che gioverà"

Il presidente Chiarugi replica sul nuovo statuto che prevede l’ingresso di Regione Toscana e Comune di Firenze nella Fondazione.

Il Museo della deportazione e della Resistenza a Figline

Il Museo della deportazione e della Resistenza a Figline

E’ ancora ping pong tra il presidente del Museo della Deportazione, Massimo Chiarugi e il candidato per Fratelli d’Italia al consiglio regionale, Tommaso Cocci. Oggetto ora del nuovo round di battibecchi e polemiche, è l’assetto del Museo. Con il nuovo statuto già approvato e il conseguente ingresso della Regione e del Comune di Firenze nella Fondazione, Tommaso Cocci aveva sollevato il dubbio che dopo molti anni di investimenti sul territorio pratese, la città fosse depauperata del suo ruolo, spodestata da Regione e Comune di Firenze. Una soluzione sostenuta, invece, da Chiarugi che in una nota inviata a La Nazione la rivendica come "un’ottima occasione per garantirne il futuro attraverso una sinergia con Regione e Comune di Firenze, che senza dubbio potenzia il ruolo della Fondazione, anche dal punto di vista dell’autorevolezza culturale e scientifica e ne garantisce la stabilità finanziaria". Quanto al richiamo dell’esponente di Fdl a un confronto aperto, il presidente precisa: "Accolgo con molto favore l’invito al confronto, nel Cda della Fondazione non è mai mancato e lo rinnoveremo con la prossima imminente (in settembre) convocazione. Piuttosto mi pare importante rivolgere questo stesso invito alla politica cittadina, ne saremmo felici e fin d’ora siamo a disposizione". Quanto alla spesa dell’affitto per la sede del Museo sul quale Cocci è tornato a chiedere chiarezza, sottolinea Chiarugi: "Si tratta di scelte fatte e mantenute per vent’anni, non credo ne debba rispondere l’amministrazione che ha governato per un anno appena, ma è doveroso sottolineare che la collocazione a Figline e non altrove per il Museo della Deportazione è stata un segnale forte, un messaggio simbolico determinante". Anche sulla dibattuta mancanza di risposta dopo la richiesta di accesso agli atti pervenuta da Cocci, Chiarugi risponde: "È vero che sulla seconda richiesta c’è stato un ritardo dovuto a problemi organizzativi oggettivi. E quando siamo stati in grado di rispondere il Consiglio comunale di Prato era decaduto. Ma nessun problema, risponderemo adeguatamente alle preannunciate richieste dei consiglieri degli altri Comuni". Sui tavoli delle amministrazioni comunali della provincia di Prato, infatti, sono piovute dai consiglieri Fdl le richieste di accesso agli atti "perché ogni Comune conosca l’utilizzo delle risorse del Museo". Dettagli su affitti, incarichi e contributi. Anche, in vista del 6 settembre, anniversario della Liberazione di Prato, Chiarugi invita ad evitare strumentalizzazioni politiche.