
Le reazioni: "Il modello di integrazione è fallito"
Un nuovo episodio di violenza scuote Prato, ancora una volta in via Pistoiese. Lo scontro tra cittadini stranieri, a colpi di coltelli e machete, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla gestione delle comunità presenti in città. Come se non bastasse la violenta rissa in viale Vittorio Veneto ha scosso di nuovo la città in questi giorni di fine estate. E le prime reazioni politiche non si sono fatte attendere, con toni duri e senza mezzi termini.
Aldo Milone (Forza Italia), da sempre in prima linea sui temi della sicurezza urbana, commentato con tono polemico e determinato. "Voglio fare una battuta – dice – non riesco mai a indovinare i sei numeri al SuperEnalotto, ma riesco ad anticipare i fatti di criminalità che si verificano a Prato. Da anni lancio l’allarme sulle baby gang, e sono stato l’unico a denunciare con costanza questo fenomeno. Di recente ho segnalato anche il rischio di scontri nella comunità pakistana, e purtroppo i segnali sono già arrivati: pakistani e marocchini si affrontano a colpi di coltelli e machete".
Parole a cui fanno eco quelle di Claudiu Stanasel: "Il 22 agosto a San Paolo un violento scontro tra pakistani e africani, il 24 agosto una rissa in via Vittorio Veneto con stranieri protagonisti. Due eventi ravvicinati che dimostrano come Prato stia vivendo un’escalation di violenza. Non parliamo di casi isolati: da settimane la città è scossa da aggressioni e risse che coinvolgono soprattutto africani, pakistani e cinesi. Il modello di integrazione è fallito, serve fermezza". L’ ex capogruppo della Lega in consiglio rilancia l’allarme: "Non possiamo più permettere che l’immobilismo copra la realtà. Chi delinque deve essere espulso senza se e senza ma. La sicurezza dei pratesi deve venire prima di tutto. Chi minimizza è complice di questa deriva".
Entrambi puntano il dito contro le amministrazioni locali e chiedono un cambio di passo, anche in vista delle prossime elezioni. "Alle prossime amministrative – conclude Milone – serve una squadra decisa, fatta di persone competenti, non slogan. Un Comune può e deve fare la sua parte per supportare le forze dell’ordine".
"Prato non può più essere il simbolo del degrado, ma deve tornare a essere una città sicura, ordinata e rispettosa delle regole", aggiuntge Stanasel.
Si.Bi.