
La consegna del kit in ospedale da parte del Lions International Distretto 108LA
Uno "zainetto" che comprende un cambio d’abito ed una serie di prodotti per l’igiene, come gesto di sostegno e vicinanza alle vittime di violenza di genere. E’ quel che prevede i kit "Lions per il Codice Rosa", consegnati ieri dal Lions International Distretto 108LA all’ospedale Santo Stefano tramite il governatore Gilberto Tuccinardi e la vice-governatrice Barbara Becherucci. Il progetto, avviato in accordo con la Regione Toscana, prevede la distribuzione dei kit negli ospedali dell’Asl Toscana Centro. Ieri è stata la volta di Prato: la cerimonia di consegna si è svolta nella Sala Cembalo del Santo Stefano, alla presenza della direttrice sanitaria, Maria Teresa Mechi. Erano presenti la responsabile rete aziendale Codice rosa, Rosa Barone, la referente del nucleo operativo Codice rosa pronto soccorso, Monica Pieraccioli, la responsabile del gruppo referenti intraospedalieri contro la violenza, Carla Giorni, il referente per la Medicina di genere zona Pratese, Gabriele Grippo. "Abbiamo scelto di sostenere il percorso Codice Rosa perché rappresenta un modello di accoglienza immediata e attenta ai bisogni delle persone – ha detto la vicegovernatrice Becherucci - I kit comportano prodotti per l’igiene personale e piccoli oggetti che diventano strumenti di cura e di speranza. Il nostro impegno continuerà anche nei prossimi mesi". L’iniziativa è rivolta a donne, uomini e minori accolti nelle strutture sanitarie tramite il percorso Codice Rosa e prevede come detto la consegna di un "Kit" contenente un cambio di biancheria e prodotti per l’igiene personale. A livello regionale verranno distribuiti 250 kit per adulti e circa 100 set di indumenti e accessori per minori. Tutti i capi, suddivisi per taglie concordate con i responsabili sanitari, saranno raccolti all’interno di uno zainetto. "La persona che arriva in pronto soccorso a seguito di un episodio di violenza porta con sé una ferita visibile e una invisibile – ha spiegato la dottoressa Pieraccioli - ecco perché è fondamentale la presa in carico integrata, garantita da una rete di professionisti adeguatamente formati. Accoglierla offrendo non solo cure sanitarie, ma anche un segno di umanità, diventa un gesto di vicinanza".
Un tema, quello dei maltrattamenti e della violenza domestica, più che mai d’attualità: sono stati 179 gli accessi al Santo Stefano nel corso del 2024, su 756 registrati dall’Azienda Usl Toscana Ovest. Numeri sostanzialmente stabili su base annua, ma che fanno registrare periodicamente dei picchi seguiti da fasi di calma. "La maggior parte degli accessi per maltrattamenti riguardano persone italiane – ha spiegato Pieraccioli – ma questa estate, rispetto al periodo precedente, c’è stato un lieve incremento. Soprattutto per quel che riguarda gli accessi da parte di donne di origini cinesi".
Giovanni Fiorentino