SILVIA BINI
Cronaca

Giunta, dirigenti e incarichi fiduciari. Prato, ecco chi lascerà Palazzo comunale

Il 10 di luglio le dimissioni saranno formalizzate e oltre agli assessori e ai consiglieri comunali decadranno anche le nomine dirette della prima cittadina: molti avevano scommesso lasciando il proprio lavoro

Con le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti decadono tutti gli incarichi fiduciari

Con le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti decadono tutti gli incarichi fiduciari

Prato, 24 giugno 2025 – L’atto finale si consumerà il 10 luglio, ma le conseguenze si stanno già propagando come un’onda lunga. Le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, annunciate venerdì scorso e ora sospese in attesa della formalizzazione, aprono un vuoto di potere senza precedenti nella storia amministrativa di Prato. In ottant’anni non era mai successo che un sindaco lasciasse. E ora l’interrogativo non è solo su chi prenderà il suo posto nel 2026, ma su come si terrà in piedi la macchina comunale nei mesi a venire. Venti giorni di tempo dalla presentazione delle dimissioni per un possibile, ma improbabile ripensamento.

Il 10 luglio, quindi, Bugetti non sarà più sindaca. E da quel momento scatterà la procedura: sarà il ministero dell’Interno a nominare un commissario prefettizio, figura tecnica incaricata di garantire l’ordinaria amministrazione fino alle elezioni che molto probabilmente saranno nella primavera 2026. Con la sindaca decadono anche tutti gli incarichi fiduciari, a partire dagli assessori. Fuori dalla giunta vanno Benedetta Squittieri, Simone Faggi, Sandro Malucchi (sindacalista della Cgil), Marco Sapia, Chiara Bartalini (5 Stelle), Cristina Sanzò (impiegata di Alia), Maria Logli e Marco Biagioni. Come pure il presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli e i consiglieri di maggioranza e opposizione: anche loro decadranno insieme alla sindaca, lasciando un consiglio azzerato, senza poteri deliberativi fino al ritorno alle urne. Giovedì non ci sarà nessuna seduta, l’ultima è stata quella del 19 giugno quando la minoranza ha abbandonato l’aula mentre la prima cittadina ribadiva la volontà di restare. Acqua passata e capitolo chiuso.

Ma il vero terremoto riguarda l’apparato: lo staff, gli incarichi dirigenziali, i consulenti. Persone che in certi casi hanno scelto di lasciare il proprio mestiere per seguire un progetto che è naufragato ad un anno esatto dalla partenza. Gli ex articoli 90 e 110 – i contratti fiduciari legati direttamente alla figura del primo cittadino – svaniranno con lei. Il 10 di luglio se se andranno Francesco Ricciarelli, responsabile della segreteria della sindaca, la capo di gabinetto arrivata a Prato dopo un’esperienza a Roma Claudia Raggi, la portavoce Eleonora Barbieri, giornalista di esperienza. Decadono Francesco Fantauzzi delegato per la cultura, volto noto di Fonderia Cultart, Giovanni Mosca delegato per le frazioni, Serena Tatti assunta all’ufficio stampa.

Infine Ivan Marzocco cerimoniere del Comune, che però è tra i pochi che potrebbe essere prorogato in vista dell’8 settembre, la cui organizzazione risulterebbe in salita. Tra gli incarichi ex art. 110 ci sono Simona Fedi (dirigente del Servizio Sviluppo economico e Sueap), Giulia Martini (responsabile del Servizio Sociale e Immigrazione), Paola Tognini (dirigente del Servizio Avvocatura) interne all’ente, ma non assunte in pianta stabile.

Da esterna di recente era arrivata Linda Pieragnoli con il ruolo di dirigente del Servizio Ufficio della sindaca, anche per lei si profila un congedo anticipato. Infine è in ballo la posizione di Maria Benedetta Dupuis segretario generale dell’ente, che potrebbe però essere prorogata dal commissario per poter portare avanti l’attività amministrativa. Passo indietro anche per Lucrezia Sandri (giornalista di Tv Prato) entrata a partiva Iva e Alessandra Petrelli chiamata per seguire i social dell’ente. Tra i consiglieri speciali a titolo gratuito decadono Ilaria Santi (scuola) e Luca Vannucci (sport). Per ora resta in sospeso la posizione della direttrice generale Donatella Palmieri, dirigente interna ma promossa con incarico: sarà il commissario prefettizio a decidere se confermarla o riassegnarla.