
Il passaggio al Castello dell’Imperatore
"Più di così non poteva essere fatto in un periodo in cui Prato è senza amministrazione comunale. E’ giusto, però che siano stati festeggiati sia il 6 che l’8 Settembre, due date fondamentali ed importanti per la città". Ne è convinto Gabriele Alberti, ex presidente del consiglio comunale all’epoca di Matteo Biffoni sindaco e attuale presidente dell’Associazione Cui.
"Si può solo ringraziare chi sta guidando la città, ed in particolare anche tutti i dipendenti comunali che hanno sempre fatto e hanno continuato a fare un lavoro straordinario a favore di Prato", chiosa Alberti. E sul Corteggio storico? "Non poteva che essere differente da quello che è stato negli anni passati per il semplice motivo che è stato organizzato senza scelte ed indirizzi di carattere politico, essendoci un vuoto amministrativo. Due date nelle quali è sempre stato doveroso dare alla città dei giorni belli e piacevoli da vivere – prosegue – A ciò si aggiunga quest’anno anche la mancanza della programmazione del Settembre pratese con i suoi concerti. Negli anni il cartellone del Settembre ha rappresentato un’attrattiva di prestigio per Prato nel panorama cittadino ma anche regionale".
A ciò Alberti aggiunge un’ulteriore mancanza, di quelle che fanno alzare le antenne della sensibilità civica: "E’ mancato il clima, l’atmosfera di queste giornate dedicate alla città dovuto anche al fatto che non c’è un’amministrazione politica in carica. Si può ringraziare il commissario prefettizio che ha capito l’importanza di questa ricorrenza e la curia diocesana: entrambi hanno fatto in modo che la tradizione del giorno più importante per Prato sia stata mantenuta".
Alberti ricorda che "i pratesi per il secondo anno consecutivo hanno avuto una festa dell’8 Settembre un po’ a mezzo: lo scorso anno il Corteggio è saltato per via del maltempo e quest’anno è stato fatto in forma ridotta. La partecipazione alla serata dell’8 Settembre evidenzia l’affetto che lega i cittadini a questa festa identitaria".
Sa.Be.