Un bagno di folla ieri per Papa Leone XIV arrivato poco prima delle 19,30 in elicottero a Tor Vergata. Il Santo Padre ha attraversato la moltitudine di giovani riuniti nella spianata a bordo della Papamobile ed è stato accolto da applausi, grida di gioia, canti e preghiere. Alle 20,30, come da programma, ha avuto inizio la veglia di preghiera serale. E da Roma ci arrivano ancora emozioni e pensieri dai pratesi che stanno partecipando a questo Giubileo dei Giovani.
Non è semplice esprimere con poche parole l’esperienza di questo primo giorno a Tor Vergata, un giorno in realtà dalla durata di trentasei ore. Dopo un’intera settimana di incontri, preghiera, riflessioni e condivisioni, era finalmente giunto il momento di incontrare il Papa, il successore di Pietro, per ascoltare da lui parole capaci di ispirare e infiammare i cuori delle nostre generazioni. Già dai primi minuti in metro si percepiva l’aria del mondo, tra colori, canti e lingue più diverse. Usciti dalla metro il momento più faticoso, ma che qualifica anche il nostro essere pellegrini: la lunga tratta fino al campo della veglia. Tra sole e polvere ci incamminiamo insieme a tanti giovani fratelli e sorelle nella fede e giungiamo ai piedi del palco per la veglia.
Attendendo l’arrivo del Papa si respira quel clima di festa così caratteristico di questi momenti: scambi di oggetti, abbracci, foto, racconti, canti, preghiere. Nella sobrietà delle comodità il cuore trabocca di gioia e attende con impazienza. Il sole scende sempre più, il campo è gremito di persone, la tensione aumenta, insieme ad un fremito di curiosità. Il sole è all’orizzonte, tutti sono pronti: è l’ora di accogliere tra noi Leone.
I giovani dell’oratorio di Sant’Anna