
Sandro Cioni gelataio di Artimino
Turismo in calo nei Comuni medicei. Il calo, come un po’ in tutta la regione, si attesta sul 20% rispetto al 2024 ma la forbice più ampia e preoccupante è quella che si ottiene facendo il raffronto con il periodo pre-Covid: la diminuzione dal 2019 raggiunge anche all’80%. Hotel e agriturismi, in questi giorni, stanno lavorando a pieno ritmo ma con un turismo sempre più “mordi e fuggi” composto da stranieri e italiani, entrambi con poco budget di spesa. Secondo i dati forniti dalla Pro Loco di Carmignano, in base alle persone che si sono rivolte allo sportello informazioni, a gennaio le presenze erano 426 di cui il 35% italiani; a febbraio 337 di cui il 20% dai comuni limitrofi. A marzo 448 presenze di cui dai comuni limitrofi circa il 25%. In aprile si sono registrate 553 presenze di cui il 55% dai comuni vicini. A maggio il boom con 2.869 presenze dovute per il 24% alla maratona “Dagli l’Anda”, poi il 35% dai comuni limitrofi e il 9% turisti. A giugno 308 presenze di cui il 23% dai comuni limitrofi e il 14% turisti. A luglio si risale con 496 presenze di cui dai comuni limitrofi circa 16% e turisti circa 5%.
All’11 agosto si registrano 106 presenze di cui il 18 dai comuni limitrofi e 3% si sono qualificati come turisti. Maggio, giugno e luglio, sono i mesi preferiti per il turismo culturale ed enogastronomico poiché si svolgono manifestazioni come “Cantine Aperte” a maggio. I turisti dai comuni limitrofi difficilmente peronattano. A Carmignano pesa sicuramente l’assenza della Visitazione nella chiesa di San Michele e San Francesco (la chiesa era comunque chiusa dal giugno 2023) e come lasciano intendere molti operatori i prezzi non aiutano. Carmignano si è sempre distinto per un turismo d’élite, in particolare cittadini provenienti dagli Usa, dalla Cina, dal Giappone, dall’Europa del Nord e con la loro diminuzione, il turista-medio è meno propenso a spendere in ristoranti di elevata qualità o soggiornare in hotel, acquistare bottiglie di vino da portare a casa. Bar che offrono pasti veloci ed economici e gelaterie se la cavano meglio.
"Noi – dice Sandro Cioni della gelateria La Torre di Artimino – ci salviamo con i nostri i clienti fissi italiani, i turisti di passaggio. I turisti i stranieri “fidelizzati” che sono in Toscana, qualche volta vengono a salutarmi (e mangiare il gelato) anche da Siena, se si trovano lì. E’ una grande gioia. Non ho mai aumentato i prezzi ma si fatica molto. Purtroppo, Artimino è un borgo trascurato, privo di parcheggio adeguato, senza illuminazione notturna. Molte cose devono essere ripensate per incentivare il turismo a fermarsi qui, altrimenti sarà sempre peggio".
M. Serena Quercioli