
Erika, Bruno e Patrizia Bardazzi, titolari dello storico negozio di via Santa Trinita
Prato, 2 settembre 2025 – Via via che lo dicono alle clienti, viene spontaneo lasciarsi andare ad abbracci e manifestazioni di affetto. E ricordi, tanti ricordi. Alcuni indelebili, come quella volta che una giovane mamma non aveva la bimba con sé per farle provare le scarpe e Patrizia le diede comunque il paio per la prova a casa. “Ma come, si fida?”, fu la risposta meravigliata. Correva il 1969. Da pochi giorni questa giovane fiorentina trapiantata a Prato aveva aperto Minimoda con il marito Bruno Bardazzi, pratese. Era l’inizio di una storia che ora giunge al capolinea, con l’addio dello storico negozio di via Santa Trinita dopo la messa in liquidazione della merce che scatterà da metà settembre. Una scelta sofferta e ponderata, insieme alla figlia Erika, l’altra colonna portante di questa attività che ha vestito tre generazioni di pratesi. Fra loro, anche quella bimba che provò le scarpe a casa 56 anni fa, che poi a sua volta è diventata madre e oggi continua a servirsi in negozio con la figlia adolescente. Segno di quanti bei legami si sono intrecciati in questo luogo che sa di bellezza e storia, ricavato da una chiesa sconsacrata del Settecento. Mamma e figlia non nascondono il peso di una decisione frutto di una scelta personale: Patrizia e Bruno hanno l’età per godersi la meritata pensione e a livello societario una sola persona non può certo mandare avanti un’attività così impegnativa con due dipendenti.
“Tutte le cose belle hanno una fine – dicono Patrizia ed Erika – Minimoda ha segnato un’epoca ma ora finisce qui. Abbiamo avuto i clienti più affettuosi e fedeli, li ringraziamo con tutto il cuore: ci mancheranno”. Quando la liquidazione sarà finita, la via rimarrà orfana di un’insegna che è sempre rimasta illuminata anche ad agosto.
“Negli ultimi anni siamo rimasti aperti per 358 giorni”, ammette Erika. Che del centro è sempre stata innamorata, tanto da motivare i pratesi a viverlo con i suoi scherzosi reel su Instagram. Non sono tutte rose e fiori. “Il centro pedonale è bello, però purtroppo un certo tipo di clientela preferisce arrivare con l’auto. Sono delusa da tutti quei pratesi che vengono in centro ogni tanto. Quando il 31 luglio siamo rimasti aperti per la serata a tema Harry Potter, un’abitante di Santa Lucia mi confessò di non venire in centro da almeno un anno. Se non siamo noi pratesi a frequentarlo, contribuiamo alla sua desertificazione”.
Non è detta ancora la parola fine. Ben vengano eventuali compratori disposti a rilevare l’attività o acquistare l’immobile di proprietà.
La storia di Minimoda iniziò in punta di piedi. E non è un gioco di parole, visto che la prima idea era di vendere calzature per bimbi: Bruno riuscì a convincere la moglie inizialmente titubante. Così prese il via l’avventura prima in via Ricasoli e poi, trent’anni dopo, il trasferimento in via Santa Trinita. I Bardazzi furono dei pionieri della moda per i più piccoli: andavano a Parigi per le fiere e tornavano con calzature fashion che le mamme pratesi non avevano mai visto. Poi l’approdo all’abbigliamento, il legame con i brand in esclusiva che ha fatto di Minimoda un punto di riferimento anche fuori Prato, persino oltreoceano fino alla Corea del Sud grazie alla vendita online. Memorabili le sfilate di beneficenza, insieme alle calzature da sera con i tessuti degli abiti, una linea tutta per le mamme. Erika aveva solo 15 giorni quando annusò l’aria del negozio. Anche per lei è tempo di fare altre scelte. “Ma il mio amore per il centro – chiosa – non verrà mai meno”.