Da qualche tempo le famiglie, le attiviste e gli attivisti del Collettivo Antipsichiatrico "Antonin Artaud" seguono le fasi arrivato alle fasi finali con le ultime udienze chiave. Lo faranno anche oggi. E’ il processo sui presunti maltrattamenti nell’allora sede di Montalto della Fondazione Stella Maris per il quale oggi è attesa – si apprende – la requisitoria del pubblico ministero Fabio Pelosi. Las corsa udienza, a fine maggio, è stata interamente dedicata per sentire lo psichiatra, consulente tecnico della difesa. ll processo va avanti da oltre sei anni e ha visto sfilare un elevato numero di testimoni. Si tratta di uno dei più corposi processi sulla disabilità in Italia. Nel periodo della pandemia è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa. L’indagine scattò in seguito alla denuncia di una coppia di genitori di un paziente. Da qui la decisione degli inquirenti, nel 2016, di installare le microspie nella residenza: le intercettazioni andarono avanti per tre mesi.
In quelle sequenze, per gli inquirenti, c’è "rappresentato" il capo d’imputazione con cui si è arrivati dall’indagine all’aula penale. Sono 14 le persone sul banco degli imputati, a vario titolo, nel processo nel quale, oltre i genitori delle presunte vittime, sono parti civili anche Telefono Viola, Anmic e Agosm. Un processopassato in questi anni da udienze durissime e lunghe. A partire da una delle prime. Sul maxischermo dell’aula scorsero le immagini dei video ripresi della microcamere istallate dai carabinieri. Quelli nelle cui sequenze è riunito, appunto, il caposaldo dell’accusa. Quelli che secondo gli inquirenti racconterebbero una pluralità di condotte illecite, da parte di operatori della struttura finiti a processo, costituite da ripetuti atti di vessazione fisica e morale ai danni di persone affette in vario grado da disabilità neuropsichica ospitate nel centro. Oggi il pm, quindi, dovrebbe procedere con la discussione, dettagliando l’indagine e le diverse posizioni.
C. B.