
Un momento del presidio davanti al Tribunale di Pisa di varie sigle, tra cui Una di meno e Casa della donna: una delegazione ha assistito anche all’udienza (. foto Del Punta per Valtriani
Ultima udienza con sentenza di assoluzione davanti al collegio. Il caso, diventato mediatico, era quello del prelievo - su esecuzione di un decreto di affidamento in via esclusiva al padre - di un bimbo all’epoca di 8 anni, ora ne ha più di 10, dall’abitazione della madre a Pisa. Fuori dal Tribunale, il presidio annunciato del gruppo MaternaMente, MovimentiAMOci Vicenza, UDI Modena, Nuova Società Futura, Resistenza Femminista, Laboratorio Donnae e Casa della donna e Non una di meno. Dentro, la mamma (presente in aula) imputata nel processo per calunnia, un procedimento partito d’ufficio dopo che le sue accuse verso quelle che in questo procedimento erano le parti offese sono state archiviate. In concorso con il compagno, era a giudizio anche per "mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice" e "maltrattamenti contro familiari". Il padre del piccolo, la curatrice, gli assistenti sociali e 11 poliziotti intervenuti durante il prelievo "coatto" si erano costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Ottavio Bonaccorsi, Carlo Porcaro D’Ambrosio, Rosita Magli e Andrea Passerini.
Dopo una separazione difficile tra marito e moglie e denunce reciproche, l’11 maggio 2021 fu nominato un curatore speciale per il bambino, l’avvocato Stefania Mezzetti.
Il pubblico ministero, Aldo Mantovani, aveva chiesto l’assoluzione per i maltrattamenti e la condanna per calunnia. Ieri mattina, l’arringa della difesa con le avvocate Maria Teresa Manente e Rossella Benedetti del foro di Roma e Marta Cigna e Ilaria Boiano, sempre del foro di Roma. Quindi, la sentenza del collegio, presidente Giovanni Zucconi, a latere Annalisa Dini e Domenico Rocco Vatrano. Gli imputati sono stati assolti per maltrattamenti perché "il fatto non sussiste" e dalla calunnia perché "il fatto non costituisce reato".
An. Cas.