
Per Piaggio è una situazione difficile, tra una contrazione del mercato e la forte pressione sui prezzi. Ma l’obiettivo è...
Per Piaggio è una situazione difficile, tra una contrazione del mercato e la forte pressione sui prezzi. Ma l’obiettivo è quello di una ripresa nel 2026. Lo fanno sapere in una nota congiunta la Fim, la Fiom e l’Uilm a seguito dell’incontro tenutosi ieri a Pontedera con il presidente Matteo Colaninno (foto) e con l’amministratore delegato di Piaggio, Michele Colaninno, dove ci sono state preoccupazioni a causa di dinamiche internazionali e di mercato piuttosto pericolose. Il presidente Colaninno ha richiamato i concetti di competitività e di responsabilità come fondanti delle politiche di Piaggio e ha confermato la piena volontà di mantenere un ancoraggio forte in Italia. Proprio le politiche della Ue sulla elettrificazione stanno difatti favorendo la concorrenza a basso costo dei concorrenti asiatici. Ciò nonostante, l’ad ha rimarcato che negli ultimi cinque anni in Italia gli investimenti sono cresciuti del 40%, passando da 90 a 145 milioni, mentre il numero dei dipendenti è rimasto stabile a circa 3.000. Sono aumentati fortemente i costi, in particolare l’energia elettrica, e altro elemento critico sottolineato è stato la sostanziale scomparsa della filiera dei fornitori in Italia e in larga parte di Europa.
"Come sindacati - prosegue la nota - abbiamo ragione di temere, in mancanza di un aumento dei volumi, un utilizzo pesante degli ammortizzatori sociali. Pertanto, faremo tutto ciò che possiamo per salvaguardare la occupazione e al contempo per rinnovare il contratto integrativo di gruppo. La nostra azione sarà rivolta verso Piaggio, ma anche verso la politica che ha la responsabilità di non fare una vera azione di politiche industriali per sostenere I forti, necessari e continui investimenti per affrontare il futuro".
"Le prossime tappe saranno una stretta sul contratto integrativo e un confronto serrato con Piaggio sul futuro piano industriale", conclude.