
La vittima è Fabio Crecchi, 58 anni, di Ghizzano, dipendente dell’azienda agricola Mula tra Volterra e Lajatico, luogo della tragedia. Dinamica da chiarire.
L’ennesima tragedia sul lavoro si è consumata ieri pomeriggio nelle campagne volterrane tra la città etrusca e Lajatico, che si sono trasformate in una quinta mortale per Fabio Crecchi, un uomo di 58 anni residente a Ghizzano. L’uomo, dipendente dell’azienda agricola Mula Michele, è deceduto dopo essere stato sbalzato da una ruspa, stando le prime ricostruzioni, finendo schiacciato dal mezzo agricolo. Sul luogo dell’incidente, nell’azienda agricola, sono intervenuti i soccorritori della Misericordia di Volterra. Hanno tentato il tutto per tutto per salvare l’uomo, ma non c’è stato nulla da fare; la sua morte è stata confermata sul posto. Dopo i soccorsi, sono arrivati i carabinieri della compagnia di Volterra per i rilievi. I militari, che mantengono il più stretto riserbo, hanno avviato un’indagine per ricostruire l’esatta dinamica del tragico evento. È stata immediatamente attivata l’unità di medicina del lavoro dell’Asl Toscana Nord Ovest, che opera congiuntamente ai carabinieri, a conferma che si tratta di un infortunio mortale sul lavoro. Secondo le prime ricostruzioni, ancora da verificare, il dipendente Crecchi si trovava su una ruspa intento a pulire un fosso quando, per un motivo ancora da accertare e al vaglio delle indagini in corso, il mezzo sarebbe andato in marcia indietro, sbalzandolo a terra e travolgendolo. L’ipotesi di un malore improvviso non è stata esclusa e resta tra le piste battute dagli inquirenti. Le indagini si concentreranno sullo stato di manutenzione del mezzo e sull’eventuale presenza di dispositivi di sicurezza. Il mezzo è stato posto sotto sequestro. La salma di Fabio Crecchi è stata recuperata e, una volta terminati i rilievi, messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Tutti gli atti e gli elementi raccolti passeranno ora alla Procura di Pisa, che ha aperto un fascicolo per fare piena luce sull’accaduto. La notizia ha scosso profondamente la comunità di Peccioli, dove l’uomo era conosciuto, riaprendo il dibattito sulla necessità di maggiori tutele e controlli nel settore agricolo, uno dei più a rischio per gli infortuni mortali. Crecchi, originario di Peccioli, si era trasferito a Ghizzano con la moglie e i tre figli. Una tragedia che getta nello sconcerto e nel dolore l’intera comunità pecciolese e quella del piccolo borgo di Ghizzano.
Ilenia Pistolesi