
L’Arnera, il locale realizzato lungo la Tosco Romangola
Pontedera, 22 maggio 2025 – Niente più aperitivo o birra sulle sponde dei fiumi, al riparo dalla calura estiva cittadina. Dopo Golena d’Era, il locale che era nato sulla golena del fiume Era e che dopo alcuni cambi di format aveva abbassato il sipario già dallo scorso anno, da questa estate non ci sarà neppure Arnera, l’altro e più storico locale che da oltre 10 anni apriva le danze nei mesi estivi a Bocca d’Era, sulle sponde della Arno.
“Quest’anno abbiamo avuto dei problemi e non ce la facciamo ad aprire, ragioneremo su un nuovo format in vista del prossimo anno” spiega Alessio Leoncini, presidente della cooperativa Arnera, che ha una concessione di 9 anni con la Regione per l’utilizzo di quest’area del demanio idrico. E così quelli che erano diventati i due locali estivi di Pontedera alzano bandiera bianca, almeno per la prossima estate. Queste di fine maggio erano di solito le settimane in cui si iniziava a programmare la stagione ed iniziavano i reclutamenti per il personale. Era diventata una ghiotta opportunità per ragazzi e ragazze in cerca di un’occupazione estiva. Un elemento in più che genera delusione e che si aggiunge a quella dei tanti ragazzi e ragazze, delle famiglie, che nelle scorse estati avevano trovato momenti di spensieratezza e divertimento in questi locali estivi. Arnera e Golena, c’è da dire, hanno dovuto affrontare numerosi ostacoli negli scorsi anni, su tutti la pandemia, che ha portato queste attività a rivedere in continuazione i propri format, costringendole a limitazioni varie ed affrontando spese che hanno penalizzato e non poco la sostenibilità economica dei rispettivi progetti che richiedono un montaggio e smontaggio delle due strutture e hanno una durata di soli 3 mesi. Arnera, negli ultimi due anni, aveva stretto una collaborazione con la pizzeria Voluttà, una relazione arrivata al capolinea.
“Questa collaborazione è finita – spiega Leoncini – e per questa estate non abbiamo avuto modo per stringere nuovi accordi con altre associazioni. Vogliamo pensare questo luogo come uno spazio della città che sia più legato al fiume e quindi instaurare nuove collaborazioni. Per il futuro ci vogliamo muovere in questa direzione”.