
Un fiume di lacrime. In tantissimi si stanno stringendo alla famiglia Surace per la morte di Rosario, 47 anni, titolare...
Un fiume di lacrime. In tantissimi si stanno stringendo alla famiglia Surace per la morte di Rosario, 47 anni, titolare di un’attività di ristorazione a Livorno, dove viveva da cinque anni. Rosario era originario di Ponte a Egola e qui, in zona, l’uomo aveva gestito con grande successo alcune attività: un pub a Fucecchio, il bar a San Miniato Basso, la gelateria di Ponte a Egola e altri. "Rosario era stimato ed amato", ripetono tutti. Da quando viveva a Livorno la famiglia lo sentiva tutti i giorni. La madre aveva parlato con lui la sera del 16 giugno e il 47enne – si apprende – aveva detto di sentirsi stanco: erano giorni frenetici di preparazione per Effetto Venezia. Poi, il giorno dopo, nessuno riusciva più a contattarlo. Quando anche i fornitori non riuscivano, nel corso della giornata, a trovarlo, il padre Attilio – conosciutissimo in zona, anche per i suoi trascorsi in politica – si è recato a Livorno. Rosario era in casa, privo di sensi. Un malore, presumibilmente, lo aveva colto nella notte. A nulla sono valsi i soccorsi. La salma è stata poi messa a disposizione del magistrato. Le esequie saranno nella sua Ponte a Egola dove tutti lo ricordano come persona volenterosa ed affettuosa.
C. B.