CARLO BARONI
Cronaca

Il Teatro del Cielo. Applausi per Zingaretti. Conquista il pubblico con il suo Caino ribelle

L’attore dà voce al testo che anche Camilleri voleva portare in scena. Successo della prima per gli ospiti di Credit Agricole e Fondazione Crsm. Stasera ultima replica per la 79esima edizione del Dramma Popolare.

L’attore dà voce al testo che anche Camilleri voleva portare in scena. Successo della prima per gli ospiti di Credit Agricole e Fondazione Crsm. Stasera ultima replica per la 79esima edizione del Dramma Popolare.

L’attore dà voce al testo che anche Camilleri voleva portare in scena. Successo della prima per gli ospiti di Credit Agricole e Fondazione Crsm. Stasera ultima replica per la 79esima edizione del Dramma Popolare.

Parole potenti, ironiche e attuali. Che toccano tutte le corde delle questioni più spinose con cui l’uomo di ieri, come quello di oggi, si confronta: il perdono, la paura del diverso, il senso di colpa, il torto. Luca Zingaretti catalizza il pubblico per oltre un’ora. E’ lui la voce di Andrea Camilleri, è lui, stavolta in teatro, l’interprete del talento del grande scrittore siciliano che aveva pensato per sé, la rappresentazione di "Autodifesa di Caino". Lo avrebbe fatto alle Terme di Caracalla. Non fece in tempo. C’ha pensato il suo attore per eccellenza, Zingaretti, a sostituirlo magnificamente, facendo di quel testo la 79esima edizione del Dramma Popolare di San Miniato – guidato da Marzio Gabbanini – che ha debuttato, in prima nazionale, in una piazza Duomo, straordinaria e seducente.

Una sessantina di minuti di grande teatro. Ma anche di grandi domande sulla natura umana, sul bene e sul male, sulla giustificazione e sul giudizio. Zingaretti ci racconta di Caino, "il primo assassino della storia umana", ripercorre le storie narrate nella Genesi in quel sospeso che "non sempre dal bene nasce altro bene e non sempre il male genera altro male": Dio che "nei ritagli di tempo" si occupa del suo "giardino privato, il giardino dell’Eden", la creazione della prima donna, che non fu Eva, ma Lilith, modellandola con della creta. Caino nasce dall’unione di Eva con Alialel, il diavolo che la tenta con il frutto proibito, a differenza di Abele che viene concepito con l’Arcangelo Stefano, all’insaputa di Adamo che li ritiene entrambi suoi figli. Un gioco di vero e falso, realtà e finzione, che ammalia, diverte, fa riflettere.

E’ un ritmo incalzante, perfettamente scandito dalle evocative musiche dal vivo di Manù Bandettini e David Giacomini, quello di Zingaretti che ci accompagna – restituendo in tutta la sua efficacia la scrittura tagliente e colta di Camilleri – dentro la rivalità fra i due, fino al racconto drammatico della lotta ferina e dell’uccisione di Abele che, invece, aveva risparmiato la vita al fratello: qui si introduce il tema chiave, quello, appunto, della scelta, del fatto non esiste la predestinazione e "che Dio ha ragione, possiamo scegliere". Perchè l’impegno dell’uomo è fare le scelte giuste. Applausi, ripetuti e intensi. Per l’attore più volte richiamato dal pubblico, e per i musicisti che l’hanno accompagnato in questa prova così bella che resterà, senza dubbio, fra le più interessanti dell’archivio del Teatro del Cielo. Una scena sotto le stelle che si avvia a grandi passi a compiere ottant’anni con lo sguardo puntato sul futuro. Con il coraggio che serve ad affrontare tematiche, spesso, ancora oggi divisive. "Autodifesa di Caino" le racconta tutte. Basta tenere l’orecchio attento. Stasera ultima replica.