
Marco Barachini al Micam
Da Pontedera a Granada, cresce l’azienda Barachini. La spagnola Menbur entra a far parte del gruppo Isg, leader nel settore delle calzature di lusso. Dal 2026 il gruppo distribuirà il brand andaluso, forte di oltre 100 milioni di fatturato nel post-Covid. A renderlo noto è l’imprenditore Marco Barachini. "Si tratta — spiega — di un’operazione complessa che si è conclusa dopo mesi di trattative e attenti studi da parte dei nostri uffici. Un bel lavoro di squadra. Grazie alla firma dell’accordo per la distribuzione del marchio spagnolo Menbur, tra i protagonisti del segmento fashion-cerimonia in Europa, il portafoglio aziendale del gruppo potrà crescere ancora".
L’accordo siglato con Barachini si basa su un contratto di licenza e mantiene la continuità operativa grazie alla collaborazione con cinque figure storiche del team spagnolo, che continueranno a gestire design, area commerciale e logistica. "La nostra filosofia non è mai stata quella di snaturare i brand che entrano nel gruppo, ma di valorizzarne l’anima, l’identità – prosegue l’imprenditore –. I cinque collaboratori spagnoli sono la memoria viva di Menbur: continueranno a fare ciò che sanno fare meglio, ma con un supporto strutturale alle spalle più solido e proiettato alla crescita".
I numeri dell’acquisizione parlano di oltre mille punti vendita attivi, negozi e boutique in larga parte nuovi rispetto al portafoglio clienti attuale. Una rete che permetterà al gruppo di espandersi su nuovi mercati e consolidare la propria presenza in segmenti chiave soprattutto in Spagna, nel latino America e negli Emirati Arabi.
"Un altro elemento strategico – spiega Barachini – dell’operazione è il posizionamento prezzo. Mentre i brand esistenti del gruppo – Jeannot (150–200 euro) e Luciano Barachini (sotto i 150) – presidiano il segmento medio-alto, Menbur consente di entrare con forza nella fascia 80–100 euro". Uno sguardo internazionale che mantiene il cuore nella provincia pisana, l’azienda Barachini ha sede a Vicopisano anche se la famiglia è conosciutissima a Pontedera anche per l’impegno nella squadra di calcio della città.
"Per raggiungere l’accordo — conclude — è stato fondamentale l’apporto della rete di contatti locale. In particolare lo studio Cavallini di Pontedera, con la sua titolare Sabrina Cavallini, ha rappresentato una guida indispensabile. E non posso non ringraziare le banche del territorio, che credono nel nostro progetto di crescita fin dal 2020, in piena pandemia. Senza di loro, non saremmo qui a raccontarlo. Qual è stata la parte più difficile dell’operazione? La parte umana, siamo entrati in punta di piedi e abbiamo cercato di capire come poterci adattare a loro nel rispetto delle loro sensibilità. Il futuro? Stiamo lavorando su due marchi uno per il lusso femminile e l’altro per l’uomo".