
A denunciare il rischio idreogeologico è un gruppo di cittadini della frazione La Borra contro la nuova cementificazione
PONTEDERA"Un’area storicamente nota come Contrada Alluvione, a ridosso del fiume Era e già teatro di esondazioni, resta edificabile nel nuovo Piano Operativo Comunale di Pontedera. Eppure è indicata con questo nome anche sulle mappe catastali utilizzate per il piano". A denunciarlo è un gruppo di cittadini della frazione La Borra, che da oltre un anno chiede "senza successo" chiarimenti e una revisione urbanistica. Dal 2023 sono partite numerose segnalazioni, anche tramite PEC, indirizzate al sindaco Matteo Franconi, al presidente della Regione Eugenio Giani ed ai loro uffici tecnici. "Né Franconi né Giani hanno però ritenuto opportuno, in tutto questo tempo, rispondere a dei cittadini elettori – spiega il gruppo di cittadini – Dopo un anno di silenzio, è arrivata una risposta dal Comune che riconosce una “riduzione” delle previsioni urbanistiche ma conferma la destinazione edificatoria dell’area". Una scelta che, secondo i residenti, "ignora i rischi idrogeologici e contraddice gli stessi appelli istituzionali allo stop del consumo di suolo". "A rendere la vicenda ancora più grave – sottolineano i cittadini – è il fatto che quell’area sia oggi un noceto con decine di alberi: costruire significherebbe abbatterli, andando contro i principi sanciti dalla Costituzione sulla tutela dell’ambiente, del paesaggio e della sicurezza"."Non servono promesse o slogan elettorali, servono scelte concrete – affermano gli abitanti –. Ogni nuova colata di cemento in zone a rischio significa mettere in pericolo la vita dei cittadini e distruggere risorse naturali preziose. Non capiamo perché il Comune insista a difendere interessi edilizi invece di tutelare il territorio".