
L’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta keu tornerà in aula il prossimo 19 settembre davanti al gup Mancuso
Intanto la prossima settimana – segnatamente il 19 settembre – si torna in aula a Firenze per l’udienza preliminare dell’inchiesta Keu, in piedi da oltre un anno. Il rinvio a settembre fu disposto dal giudice nel giugno scorso a seguito di una eccezione sollevata da uno dei soggetti citati come responsabile civile che fu in parte accolta dal giudice, e secondo la quale il pm doveva riformulare il capo d’imputazione per specificare con maggiore chiarezza quali sono le eventuali responsabilità contestate.
Riformulazione del capo d’imputazione per la quale venne ritenuta necessaria l’acquisizione di ulteriori documenti societari che il giudice ha autorizzato per accertare se le aziende coinvolte nell’inchiesta Keu si erano dotate di un modello organizzativo, imposto dalla legge, e se era funzionante al fine di evitare, con un adeguato sistema di controlli, l’eventuale contestata commissione di reati. Il gup Gianluca Mancuso, preso atto della indeterminazione delle accuse, a seguito delle eccezioni delle difese, dispose quindi un’integrazione delle indagini in mano alla pm Christine von Borries, che ha ereditato il fascicolo dal collega Giulio Monferini. Da qui il rinvio.
In questa udienza non è escluso tuttavia che il pm possa anche procedere con la discussione, dettagliando l’indagine e le diverse posizioni (rischiano il rinvio a giudizio 24 persone e 6 società). L’indagine Keu – lo ricordiamo – divenne di dominio pubblico, appunto, nell’aprile 2021 quando emerse il presunto smaltimento illecito del keu ricavato dai fanghi conciari: il prodotto – secondo l’accusa – veniva riciclato in modo non conforme in riempimenti e sottofondi stradali perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque solfati, cloruro e cromo. Tant’è che gli inquirenti lo hanno trovato a tonnellate in 13 siti portati alla luce dall’inchiesta della procura antimafia di Firenze.
C.B.