
I lavori sull’argine dell’Era ieri mattina durante il sopralluogo della Regione
Pontedera, 25 luglio 2025 – I vertici della Regione Toscana hanno visitato ieri mattina, con il sindaco Matteo Franconi, il cantiere sugli argini del fiume Era. Presente il governatore Eugenio Giani, con l’assessora regionale alla protezione civile, Monia Monni, l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini e il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. Questo intervento da 8 milioni di euro finanziato dalla Regione prevede l’inserimento di palancole all’interno degli argini per potenziarli e consolidarli in caso di piene eccezionali.
“Ha preso il via la realizzazione di un’opera di riduzione del rischio idraulico molto concreta e molto efficace – ha detto il presidente Giani – il rafforzamento di un argine tramite l’inserimento di palancole che vengono proiettate dall’alto in modo da ottenere una sorta di ‘argine fortificato’ capace di resistere alla pressione dell’acqua nel caso si crei ‘l’effetto lago’, cioè un ristagno di acqua con pressione forte e prolungata sugli argini, praticamente la situazione che si crea nel caso in cui l’Arno non trovi sbocco in mare e, di conseguenza, l’Era non trovi sbocco in Arno. Se in una situazione del genere, la stessa che si è creata ad esempio il 13 e 14 marzo scorso, l’argine dovesse cedere e l’acqua dovesse trovare un varco, l’effetto sull’abitato sarebbe devastante, perciò questo intervento di rafforzamento è strategico e la Regione ha deciso di sostenerlo con un totale di 8 milioni suddivisi su tre lotti di lavori”.
Adesso è in corso il primo lotto, dalla foce al ponte della Tosco Romagnola. Poi si procederà con il secondo lotto, dal ponte della Tosco Romagnola al ponte Napoleonico e poi con il terzo lotto, dal ponte Napoleonico al ponte della in ferro della ferrovia. “Questo è un intervento molto significativo dal punto di vista della Protezione civile e della Difesa del suolo – aggiunge l’assessora Monni – molto sollecitato dal Comune perchè strategico per diminuire il rischio idraulico in una zona densamente urbanizzata, con molte abitazioni, attività e una scuola abitualmente frequentato da più di 6000 ragazzi e ragazze”. “È un intervento strategico, che si inserisce in un piano più ampio di prevenzione e adattamento al cambiamento climatico, ma è anche il frutto di un lavoro attento, trasparente e coordinato tra istituzioni – dice Nardini –. Investire sulla messa in sicurezza del territorio significa proteggere comunità, scuole, imprese, famiglie. E il Comune di Pontedera sul piano della difesa del suolo ha sempre posto un’attenzione particolare”.