
Il Machiavello, la rubrica di David Allegranti
Firenze, 11 settembre 2025 – A Prato c’è un carcere che pare uscito da una sceneggiatura di David Simon, l’autore di The Wire, ambientata a Baltimora. A Prato un’accusa di corruzione tira l’altra, come una sette veli di Mannori. A Prato la massoneria sembra quella di Licio Gelli, anche se in realtà è come l’innocuo Partito Radicale di un tempo, quando ci si iscriveva per avere la doppia tessera. A Prato l’ex sindaca Ilaria Bugetti, Pd, s’è dovuta dimettere perché accusata di corruzione; il presunto corruttore sarebbe Riccardo Matteini Bresci, imprenditore, ex Maestro venerabile della loggia Sagittario, la stessa di cui è stato segretario l’ex capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci, finito sotto ricatto. Ad averlo ricattato, secondo le accuse, sarebbero l’ex consigliere comunale dei meloniani a Prato, Claudio Belgiorno, e Andrea Poggianti, vicepresidente del consiglio comunale di Empoli, ex italo-fratello (Alessandro Tomasi non sarà felice di tutta questa bella pubblicità). A Prato servirebbe di nuovo Edoardo Nesi per raccontare un posto più denso di un romanzo o di una serie tv. “Ho già dato”, dice lui, che ha raccontato la storia della sua gente in un gran libro che vinse lo Strega e che ha già detto tutto su “questa nostra città piena di vento”, dove le persone non sanno bene dove stanno andando, ma di certo non stanno ferme.