FRANCESCO INGARDIA
Politica

Toscana verso le elezioni regionali. Pd, la notte più lunga: passa il listino bloccato

La direzione regionale sdogana Marras e Bezzini, il Nazionale dà il via libera a Mazzeo e Nardini. Spinelli in corsa

Eugenio Giani durante la direzione regionale del Pd (Foto Giuseppe Cabras / NewPressPhoto)

Eugenio Giani durante la direzione regionale del Pd (Foto Giuseppe Cabras / NewPressPhoto)

Firenze, 8 settembre 2025 – «Si va a letto?». Sono le undici meno venti di sera e mezza direzione Pd accalca il marciapiede di via Forlanini. Chi si affida al caffè per combattere il sonno, chi smorza l’attesa con la partita della Nazionale. Chi dalle fame nervosa, pizze d’asporto e pizzini di carta con La Rosa dei sommersi e dei salvati rimbalzano come palline da flipper nella notte dei lunghi coltelli dem, degna di colpi di scena alla Christopher Nolan. Sul più bello Emiliano Fossi scioglie le riserve (con non poca tensione) alle regionali d’ottobre. Venerdì la deadline fissata dalla legge.

Pd, passa il listino bloccato. Un momento della direzione regionale (Foto Giuseppe Cabras / NewPressPhoto)
Pd, passa il listino bloccato. Un momento della direzione regionale (Foto Giuseppe Cabras / NewPressPhoto)

La premessa è la (quasi) certezza di un gruppo consiliare ridotto a massimo 18. A questo si somma la richiesta di rinnovamento del Nazareno, sfumata l’occasione di ribaltone con un candidato governatore d’area. Il cui bignami recita così: più schleiniani che riformisti. Eccetto deroghe di peso, vuoi anche su desiderata di colui chiamato a guidare il campo largo. Dovevano essere tre, ma alla fine le deroghe varate sono divenute quattro, tutte mirate a tirare salvagenti agli assessori a tetto di due mandati. Due regionali, due nazionali. Dunque: salvacondotto toscano allo schleiniano senese alla Sanità Simone Bezzini e quello allo Sviluppo Economico Leonardo Marras, riformista da 18mila preferenze preteso dal leader del campo largo, Eugenio Giani. Gli altri due salvacondotti portano il timbro di Roma, entrambi su Pisa visto che il partito è commissariato.

Via libera al bonacciniano Antonio Mazzeo e alla schleiniana Alessandra Nardini. Stop, per il Pd Toscana Serena Spinelli non ha bisogno di deroga avendo speso un mandato da assessora al Welfare, da esterna in quota Sinistra Civica Ecologista. E Monia Monni? Per lei, in caso di Giani bis, già ci sarebbe la controfirma per un ritorno in giunta. Con questi numeri la potenziale giunta bis di Giani vedrebbe già occupati i 5 slot degli assessori dem, in caso di riconferma. Gli altri tre posti sarebbero per i co-protagonisti del campo largo, uno ciascuno: Italia Viva, Movimento 5Stelle e Avs. Ma nella notte da psicodramma dei dem, c’è un asterisco alto come il Burj Khalifa che per il Pd non ha precedenti: Fossi ha opzionato il listino bloccato. Non solo per blindare il vociferato Iacopo Melio (11 mila preferenze nel 2020). Oltre all’esponente di sinistra in prima linea per i diritti civili sono comparsi altri due nomi.

La sindaca di Firenze Sara Funaro (Foto Giuseppe Cabras / NewPressPhoto)
La sindaca di Firenze Sara Funaro (Foto Giuseppe Cabras / NewPressPhoto)

Una «moltiplicazione dei pani e dei pesci» frutto di un calcolo al millimetro della cartina geografica che con il listino a tre perde territori. Simona Querci, segretaria dem di Pistoia, «Furfaro docet», si lasciano scappare e il presidente della provincia di Massa e sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti per non azzerare la rappresentatività del collegio. Con tre catapultati nel parlamentino, primi a scattare, territori castrati. A partire proprio da Massa, e a seguire Grosseto. Il terzo taglio colpirebbe Firenze, uno tra il collegio cittadino e quello del Mugello. Sulla graticola a Firenze-Chianti il consigliere uscente al primo mandato Cristiano Benucci e su Firenze centro capolista Cristina Giachi e poi Andrea Vannucci. Entrambi, questi ultimi, alfieri di Dario Nardella, sotto il protettorato della sindaca Sara Funaro, chiusa a quattro mandate in stanza con Fossi. Nel collegio del capoluogo sarà lotta a colpi di preferenze per Giachi e Vannucci. Nessun porta a porta a caccia di voti invece per Francesco Gazzetti e Gianni Anselmi (Livorno), Giacomo Bugliani (Massa), Marco Niccolai (Pistoia). E poi, lui, Vincenzo Ceccarelli. “Pensionato” da Fossi dopo 15 e rotti anni in Regione il campione di preferenze, quasi certo candidato a sindaco della sua Arezzo nel ‘26.