
Antonella Bundu (Sinistra Rossa)
Firenze, 7 settembre 2025 – “Gli elettori guardino a chi non è ambiguo. E noi non lo siamo” sentenzia Antonella Bundu, già protagonista per un lustro sui banchi di Palazzo Vecchio a Firenze con la sua Sinistra Progetto Comune, spina nel fianco conficcata nel fiancone dei dem di governo. Ora è il volto di Toscana Rossa – incubatore di Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Possibile (oltre ad alcune liste civiche) e terzo incomodo nella disfida tra Eugenio Giani e Alessandro Tomasi – erede di una tradizione di sinistra strong, refrattaria ai compromessi, che in Toscana e, specie in riva all’Arno, ha sempre avuto uno zoccolo duro di ultras. Bundu, di nuovo in campo.
Quando ha deciso di lanciarsi nell’agone delle regionali?
"In realtà il mio nome è stato ufficializzato solo di recente. Prima è stato fatto un lungo percorso di confronto in Toscana, è stato preparato un programma”.
Beh, in questo sembrate distinguervi dagli altri due sfidanti che per mesi hanno parlato di liste e nomi senza sbottonarsi troppo sui progetti.
"Per noi le idee sono sempre state fondamentali e non siamo mai stati ambigui”.
In questo sembrate distinguervi dagli altri due sfidanti che per mesi hanno parlato di liste e nomi senza sbottonarsi troppo sui progetti.
“Per noi le idee sono sempre state fondamentali, mai stati ambigui”.
Qualcuno lo è?
“Beh, guardi il campo largo”.
Nel campo largo ci sono anche partiti che qualche affinità con voi ce l’hanno. Avs, per esempio...
“Certo, punti di contatto ci sono ma possono anche avere le nostre stesse idee sulla sanità sull’aeroporto di Peretola, sul parco della Piana fiorentina e perfino sulla Palestina ma poi come fai a stare in una coalizione dove c’è anche Italia Viva. E poi...”
Poi?
“Poi è chiaro che, anche se fossero eletti, con il Pd non toccherebbero palla. Come non l’hanno toccata finora. Ai loro elettori dico: votate noi, almeno non abbiamo vincoli. Perché vede, fare opposizione sui temi in cui si crede quando si governa poi è un po’ dura...”.
Non c’è dubbio. Indica tre priorità del suo programma?
“In testa la sanità. In Toscana non tutto è da buttare ma vanno abbattute le liste di attesa”.
Già, ma come?
“Snellendole, programmandole. Non importano neanche risorse in più se con un piano si studia come sono cambiate le emergenze, se si fa prevenzione vera. Altrimenti ti trovi la persona malata quando è tardi e come Regione ti costa molto di più. Poi vorrei più cure di prossimità. Insomma una sanità pubblica, programmata e di prossimità”.
Altro tema?
“L’abitare. O si fa un piano casa o le cose no non possono fare altro che peggiorare. In Toscana ci sono 5mila alloggi vuoti che purtroppo vanno verso l’alienazione per far cassa. Anche qui serve programmare. Va bene il welfare, la casa è anzitutto un diritto”.
C’è un problema serio di sicurezza in Toscana?
“C’è. Ma le risposte non possono essere solo securitarie. Se emargini crei microdelinquenza. Devi integrare, sostenere, debellare il lavoro nero che sfrutta”.