
Maxi cena a Firenze per Roberto Vannacci
Firenze, 30 maggio 2025 – A creare fermento nel Carroccio la maxi-cena coi militanti del Mondo al Contrario voluta da Roberto Vannacci stasera al Teatro Cartiere Carrara di Firenze.
Sold out i 750 posti a sedere per la prima uscita ufficiale in Toscana del quarto vicesegretario di via Bellerio, post congresso di Firenze. All’ora dell’aperitivo, alle 19.30 la conferenza stampa del generale, affiancato dal leader Matteo Salvini. Con la Lega inchiodata tra il 5 e il 6% nei sondaggi come terza gamba del destra-centro, “c’è bisogno di dare una scrollata al partito e alla coalizione, entrambi in stato catatonico”, dicono i vannacciani.
Nonostante, pungono i leghisti in consiglio regionale, l’effetto-Vannacci non si sia sentito. Fa rumore l’assenza nella lista degli invitati sia l’intera pattuglia di consiglieri regionali che l’ex candidata governatrice Susanna Ceccardi.
Questo spiegherebbe il forfait della sua delfina, Elena Meini, seppur formalmente candidata presidente espressa dal Carroccio. “Che il suo nome sia stato fatto per mettere qualcosa sul tavolo lo sapevano anche i sassi”, la stoccata al veleno dallo staff del generale. Riottoso, lui, dal giorno dell’annuncio della candidatura di Meini per “non essere stato coinvolto nei processi decisionali”.
E invece “nessuna polemica o ragione politica, non sarò presente per impegni pregressi – chiarisce Meini – L’ho incontrato al suo evento a Pisa, è stato un signore nei modi. Ma non so se ha cambiato idea su di me, sarò curiosa di leggere le sue risposte”.
All’ex Teatro Tenda quindi solo leghisti sovranisti, pezzi di segreteria federale e deputati. “La locandina gira da tempo, bastava una telefonata per partecipare”, punzecchiano dallo staff. Il partito fibrilla tra le frizioni tra i consiglieri e il nuovo esercito del generale che minaccia l’invasione nelle liste alle prossime regionali. Ma anche rispetto al braccio di ferro tra FdI e Forza Italia sul nome di Tomasi come anti-Giani, su cui “la Lega non mette veti”, come fa filtrare la segreteria regionale, a mo’ di distinguo dagli azzurri.
Francesco Ingardia