REDAZIONE POLITICA

Vannacci e Nardini, polemica social sul convegno Pro Vita a Lucca

L’assessora regionale: “La città non meritava lo sfregio di ospitare l’evento”. Il vicesegretario federale della Lega: “Il vero sfregio è la censura”

Roberto Vannacci e Alessandra Nardini

Roberto Vannacci e Alessandra Nardini

Lucca, 20 maggio 2025 – Un botta e risposta, con commenti sui social che alimentano la polemica. Volano gli stracci tra l’europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Roberto Vannacci e l’assessora regionale della Toscana Alessandra Nardini. Tutto è iniziato con un post su Facebook in merito a un convegno che si è tenuto a Lucca, promosso da Pro Vita & Famiglia Onlus e al quale ha partecipato lo stesso Vannacci. 

Per l’assessora regionale “Lucca non meritava lo sfregio di ospitare, a maggior ragione nella Giornata internazionale contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, un convegno con l’omofobo ex Generale Vannacci ed esponenti provita, che io definirei invece più correttamente antiabortisti”, scrive sui social Nardini sottolineando che è “gravissimo e vergognoso che il Comune abbia patrocinato l’iniziativa”. 

Immediata la replica del vicesegretario del Carroccio, secondo il quale l’accusa di essere omofobo è “usata dalla sinistra che ormai non ha più parole e non conosce il vocabolario”. “Paradossale poi che a indignarsi sia proprio chi, come Nardin* (scrive così con l’apostrofo Vannacci, ndr) si vanta di aver speso 5,7 milioni di euro pubblici in “percorsi di sensibilizzazione” nelle scuole, nidi inclusi, per destrutturare i ruoli di genere, rieducare i bambini e imporre l’ideologia gender travestita da educazione civica”. Per Vannacci “il vero sfregio è la censura” e “il vero pericolo per la democrazia e la libertà è chi vorrebbe decidere chi può parlare e chi no”. 

Un post che ha scatenato commenti talvolta offensivi nei confronti dell’assessora che sui social è infatti tornata a scrivere: “In questo post decisamente aggressivo che sta innescando una catena di commenti altrettanto aggressivi e sessisti, dice che sarei dovuta andare a quell’evento a confrontarmi con lui”. L’assessora raccoglie l’invito a confrontarsi con l’europarlamentare, sottolineando di non essere “solita a nascondermi dietro uno schermo”.