Firenze, 10 luglio 2025 – Una Pec inviata all’ora di pranzo alla segreteria regionale – “non posso che offrire la mia disponibilità per la prossima legislatura” – e, con uno scacco matto di mestiere, Eugenio Giani, governatore uscente della Toscana, esce sua sponte – forte anche di un consenso crescente raccolto nelle ultime ore – dall’impasse di un lungo e snervante dibattito. Un dibattito non privo di massicce dosi di stress, sulle misure dell’abito di un campo largo (anzi larghissimo) per le regionali del Granducato, tirato per la giacca ora dal Nazareno ora dal Pd toscano.

Che Giani fosse e restasse in pole per la candidatura bis, al netto dei maldipancia pentastellati e di parte di Avs, era cosa nota. Che facesse uno scatto autonomo in avanti nessuno ieri se lo aspettava.
Presidente Giani, ha voluto dare una scossa?
“Non la definirei così, piuttosto un’iniziativa necessaria per uscire da una palude”.
In che senso?
“Nel senso che il dibattito e il confronto erano e restano necessari, ma è anche giunto il momento di parlare di programmi. Noi ci siamo”.
Che succede adesso?
“Ci sarà un confronto parallelo con le forze di coalizione e poi la Direzione regionale del Pd farà una scelta sul mio nome. La cosa fondamentale è che il Pd sia forte e unito”.
Ed è compatto sul suo nome?
“Le interviste di Marco Furfaro ed Emiliano Fossi mi confermano un sì deciso”.
I numeri sembrano nettamente dalla sua parte.
“Credo si stia facendo un grande lavoro di squadra e lo dimostrano i tantissimi sindaci, sia riformisti sia di area Schlein, che si sentono rappresentati dalla nostra azione”.
Si è sentito con la segretaria Elly Schlein di recente?
“L’ho sentita spesso, ci sono ottimi rapporti. In questi giorni non ci siamo parlati, ma mi pare che le belle parole spese da Fossi e da Furfaro nei miei confronti parlino anche per lei”.
Si parla di un campo largo difficilmente praticabile in Toscana. Lei però sta concedendo molte aperture ai 5 Stelle.
“Sì, e mi fa molto piacere che sia Sinistra Italiana che i Verdi abbiano apprezzato alcuni nostri punti innovativi che credo incontreranno anche il favore del Movimento 5 Stelle”.
Qualche esempio?
“Beh, le politiche sul lavoro, ad esempio, con il piano per il reddito di inclusione lavorativa. E poi l’acqua pubblica, le risposte sul fine vita, i progetti sugli asili nido gratuiti, sugli ospedali e le case di comunità”.
Molte cose però vi dividono ancora.
“Direi più che altro ci hanno diviso in passato. Ma sui temi chiave la nostra giunta ha già deciso. Penso alla nuova pista di Peretola, all’Alta velocità. Tra l’altro il progetto della Tav libererà i binari di superficie a Santa Maria Novella e il trasporto locale ne beneficerà. Ecco io credo che in futuro anche con il Movimento possano esserci molti più punti di condivisione rispetto al passato”.
Possiamo parlare di un nuovo Giani più ’di sinistra’?
“Diciamo che oggi c’è molta più sinistra che sostiene Giani”.
Del campo larghissimo dovrebbe far parte anche Italia viva. Come vanno le cose con loro?
“C’è un rapporto di continuità con il lavoro svolto in giunta”.
Si è parlato a lungo di una necessità di mediazione in terra toscana con le vicende della Campania.
“Sì. E io credo proprio che il fatto di aver legato troppo le vicende toscane a quelle della Campania abbia dato fastidio alla nostra base, agli iscritti e ai circoli”.
In che senso?
“La Toscana le scelte le ha sempre prese in casa propria, autonomamente. È una terra fatta di un’identità forte e mi lasci dire che la regione che su venti in Italia porta in dote al Partito democratico nazionale più voti di tutte le altre sia perfettamente legittimata a prendere da sola le decisioni in merito al suo futuro”.