
Nicola Maglione sta per imbarcarsi: "Non vado ’contro’ qualcuno. Per me esiste l’essere umano. Starò attento, non voglio rischi non necessari".
PISTOIA "Provare a fare qualcosa per chi soffre e che non ha via di scampo". Parte da questo presupposto il pensiero di Nicola Maglione, professionista affermato e conosciuto in città come commercialista e consulente del lavoro, che nel weekend ha annunciato la volontà di salire, proprio in queste ore, a bordo di una della mezza dozzina di barche che andranno a comporre il contingente italiano della "Global Sumud Fotilla" ovvero l’iniziativa umanitaria portata avanti dalla società civile, con in testa Greta Thunberg, che ha l’intento di rompere il blocco israeliano della striscia di Gaza. Una decisione sicuramente dirompente quella di Maglione che, negli ultimi anni, ha avuto anche ruoli politici essendo stato candidato sindaco del M5S nel 2017 e consigliere comunale per i successivi cinque anni. "Restare inerme a guardare sarebbe un sopravvivere e non voglio assuefarmi a questa prospettiva che umilia il senso meraviglioso della vita – ha fatto sapere lo stesso Maglione che si è già messo in movimento verso la Sicilia da dove è partita la quarta nave italiana diretta verso Gaza dopo essere stata raggiunta dalle altre tre provenienti da Genova – Non sono e non voglio apparire un eroe: starò attento e cercherò di non correre rischi non necessari. Non parteciperò per essere "contro" qualcuno o qualcosa, perché l’intento è quello di andare in pace senza pensare che ci siano nemici da odiare o combattere. La mia presenza in questa avventura è soltanto per dare aiuto e sostegno a chi è vittima di brutali e spropositate violenze di massa". Maglione è anche un esperto skipper, come dimostrano i suoi continui viaggi in barca a vela, e per questa avventura ha fatto sapere che sarà con altre cinque persone a bordo della "Fair Lady", pronta assieme ad altre imbarcazioni a tagliare in due il Mediterraneo verso est per raggiungere Gaza assieme agli altri contingenti partiti da Malta, Tunisia e Spagna pronti a portare nella Striscia aiuti umanitari di ogni genere. "Proverei gli stessi identici sentimenti e agirei allo stesso modo se gli oppressi fossero gli israeliani e gli oppressori i palestinesi – specifica Maglione – per me esiste l’essere umano e le distinzioni tra etnie, religioni e culture non possono essere motivo di separazione. Siamo accomunati dal tipo di pensiero che guida l’uomo e, oggi, sembra di dover seguire le nostre parti più oscure, più superficiali, più vuote, più impaurite". Saverio Melegari