ANDREA NANNINI
Cronaca

Miracolo di carta e fuoco. E la mongolfiera vola

La festa patronale di Santa Celestina si è conclusa con i migliori auspici. Il pallone è salito per cinquecento metri davanti a un pubblico entusiasta .

La festa patronale di Santa Celestina si è conclusa con i migliori auspici. Il pallone è salito per cinquecento metri davanti a un pubblico entusiasta .

La festa patronale di Santa Celestina si è conclusa con i migliori auspici. Il pallone è salito per cinquecento metri davanti a un pubblico entusiasta .

La mongolfiera di Santa Celestina vola alta nel cielo della Montagna Pistoiese e San Marcello si è vestito a festa per celebrare la sua Patrona. Tre giorni di festa culminati con il tradizionale lancio dell’aerostato, custode di una storia lunga quasi due secoli che si è alzata con una verticale perfetta verso l’azzurro sconfinato che domina la Montagna. Così ieri pomeriggio, pochi minuti dopo le 18, la mongolfiera di Santa Celestina ha iniziato il volo che ha concluso la tre giorni di festa a San Marcello Pistoiese, dove musica, giochi e sorrisi di bambini hanno animato le strade del borgo in onore della Patrona della Montagna. Il momento più atteso è arrivato puntuale e la Mongolfiera ha rapidamente superato l’altezza del campanile della chiesa – segno di buon auspicio secondo l’antica tradizione – prima di librarsi elegante nel cielo autunnale salendo per circa 500 metri. Dopo aver sorvolato un tratto della "Panoramica" ha preso la direzione di Limestre, e seguendo il percorso della strada Lizzanese, è andata a posarsi a terra nei campi tra Limestre e Gavinana. Quella del lancio della mongolfiera è una tradizione che affonda le radici nel 1838, interrotta solo da eventi drammatici: l’epidemia di tifo del 1911, la Grande Guerra e l’ultimo lancio prima del conflitto mondiale nel 1939, quando il vento fece incendiare la mongolfiera in un presagio che la storia purtroppo confermò. Solo nel 1953 la tradizione riprese vita, per non fermarsi mai più.

Dietro questo miracolo di carta e fuoco c’è la sapiente maestria di Alberto Pierazzi, affiancato dai figli Andrea e Francesco. Le loro mani esperte sanno quando è il momento giusto per lo sgancio: solo quando l’aerostato raggiunge la posizione perfetta per l’ascesa verticale, altrimenti il rischio è che si inclini e prenda fuoco. La giornata è iniziata con la santa messa nella chiesa prepositurale, proseguita con le note festose del Gruppo Bandistico Montagna Pistoiese. Alle 17 è iniziato il delicato gonfiaggio, mentre Anna e Fabian incantavano il folto pubblico con le loro esibizioni. La mongolfiera di Santa Celestina rappresenta molto più di una tradizione: è il simbolo del passaggio dall’estate all’inverno, un ponte tra le generazioni che si tramandano questo gesto d’amore per la propria terra. Come ogni anno, la festa si è chiusa con i fuochi d’artificio che hanno illuminato la notte, già proiettata verso l’appuntamento del prossimo settembre.

Andrea Nannini