ANDREA NANNINI
Cronaca

Trent’anni di ’Gigetto del Bicchiere’. Il compleanno del gruppo folk arrivato fino al palco dell’Ariston

Il pomeriggio è stato vissuto all’insegna della musica e del divertimento nel ricordo di Luigi Ferrari. Presentato anche un libro che raccoglie la storia del collettivo: è disponibile al museo di Rivoreta.

Il pomeriggio è stato vissuto all’insegna della musica e del divertimento nel ricordo di Luigi Ferrari. Presentato anche un libro che raccoglie la storia del collettivo: è disponibile al museo di Rivoreta.

Il pomeriggio è stato vissuto all’insegna della musica e del divertimento nel ricordo di Luigi Ferrari. Presentato anche un libro che raccoglie la storia del collettivo: è disponibile al museo di Rivoreta.

Trent’anni di attività, di canti e di balli, vissuti raccontandosi e raccontando le affascinanti radici che tengono insieme un gruppo nel quale sono cambiati molti volti ma non l’identità. Questo è stato il filo conduttore di una lunga giornata, andata in scena lo scorso 9 agosto, nella quale il gruppo Folkloristico ’Gigetto del Bicchiere’, nome ispirato a Luigi Ferrari, detto appunto Gigetto del Bicchiere, dalla località dove era nato e vissuto, si è raccontato attraverso le voci del suo presidente, Fabio Biondi, ma anche di un, come sempre, affabulante Claudio Rosati, del Maestro Gilberto Valgiusti che ha invitato tutti alla gioia, di Daniela Corsini, curatrice della pubblicazione in cui si racconta la storia del sodalizio, e infine di un visbilmente emozionato Gabriele Bacci, primo cittadino del Comune di Abetone Cutigliano. Poi è stata la volta di altri testimoni: Graziano Nesti, Marina Lauri, Tommaso Braccesi, Andrea Tonarelli, diversi nel racconto ma identici nell’emozione.

Nel libro, che si trova in vendita al Museo di Rivoreta, sono raccolte numerose immagini dall’eccezionale capacità testimoniale. Si potrebbe dire che nelle foto dei cantori di ’Gigetto’ si rispecchia la storia dell’intera montagna pistoiese, coi tanti documenti che fanno capire come e perché i canti e i balli si debbano fare nel modo in cui vengono fatti da sempre. Soddisfatto il responsabile organizzativo, Claudio Lombardi, per la giornata, sospesa tra ricordi ed emozioni in cui si sono celebrate le figure che hanno reso famoso questo immenso sodalizio che, senza prendersi troppo sul serio, è arrivato sul palco del teatro Ariston a raccontare la propria terra come davanti al Santo Padre, nell’aula Nervi. A dare l’identità al gruppo sono stati, più di altri: Silvio Giannoni, Paolo Bonacchi e tutti gli altri, ma come più volte sottolineato, la carta vincente è stata la capacità di essere un gruppo unito dall’amore per la propria opera.

Non sono mancati aneddoti, curiosi e toccanti, così come l’ironia e il gusto del doppio senso, sempre presenti in Toscana soprattutto nella tradizione popolare. Ma in sostanza c’è scritto che l’avventura era iniziata, il serbatoio era pieno di entusiasmo e niente avrebbe potuto fermare gli audaci protagonisti. Dopo la consegna di attestati di riconoscimento a relatori, coristi e ballerini, la serata si è avviata, senza rinunciare a una gustosa cena a buffet organizzata all’Agriturismo Lo Scoiattolo, verso la piazza di Rivoreta per il gran finale a cui hanno dato energia i cantori, il duo di Bassano e infine entrambi i gruppi, a cui si è aggiunto il presidente de ’Il barroccio fiorito’ di Vicarello, Nicola Cerretini, per la chiusura memorabile di una giornata che non avrebbe davvero potuto essere migliore.

Andrea Nannini