ALESSANDRO BENIGNI
Cronaca

Acque agitate nel Pd. Mazzanti richiama all’ordine: "Il listino si decide nel partito"

Il segretario provinciale dem costretto ad alzare la voce per frenare sul nascere lo scontro interno "Un percorso di confronto con unioni comunali e i sindaci iscritti, per riportare un po’ di serenità".

Un’elettrice al voto

Un’elettrice al voto

"Ora basta". Non l’ha detto apertamente ma di sicuro deve averlo pensato, Marco Mazzanti, all’indomani dell’ennesima giornata caratterizzata da ammiccamenti, manovre, veline e stratagemmi vari per provare a orientare la discussione in merito ai candidati al consiglio regionale per il Partito Democratico. E così il segretario provinciale dem, dopo un primo – vano – avvertimento bonario, ha deciso che è arrivato il momento di alzare la voce. "Il Pd provinciale avvierà, dalla prossima settimana, un ampio percorso di ascolto e confronto con il territorio per individuare i profili per la lista Pd alle prossime Regionali – fa sapere –. Il regolamento per le candidature prevede, infatti, che le donne e gli uomini che comporranno la lista siano individuati attraverso un’interlocuzione tra il segretario regionale e quello provinciale – precisa –, tenendo conto del radicamento dei candidati, del pluralismo congressuale, dell’apertura alla società e dando priorità al rinnovamento e all’allargamento della rappresentanza". In altre parole, l’obiettivo è quello di fermare le fughe in avanti. E, possibilmente, "riportare un po’ di serenità" (parole di Mazzanti) all’interno di un partito che, di questo passo, rischia di spaccarsi ancora prima di partire. "Condurrò in prima persona questo percorso di confronto, con i segretari delle unioni comunali e i sindaci iscritti al Pd – aggiunge –, al termine del quale avanzerò al segretario regionale Emiliano Fossi le proposte di candidature giunte dal territorio per ottenere il più ampio consenso possibile. La discussione sui profili e sui nomi va portata avanti all’interno del partito, non fuori – ribadisce –, altrimenti generiamo solo confusione in chi ci guarda dall’esterno". E scetticismo, probabilmente.

Alessandro Benigni