
La rottura dell’argine dell’Agna è stata all’origine della disastrosa alluvione del 2 e del 4 novembre 2023 che si è abbattuta sul territorio
"A quasi tre anni dall’alluvione non abbiamo ancora visto uno straccio di studio di fattibilità sull’argine del torrente Agna". Il capogruppo del centrodestra Lorenzo Bandinelli torna a denunciare l’assenza dello studio di fattibilità per la sistemazione dell’argine la cui rottura ha determinato la disastrosa alluvione del 2 e 4 novembre 2023. "Lo studio era stato dichiarato pronto otto mesi fa – ricorda Bandinelli – abbiamo rischiato altri disastri e sono state fatte solo delle toppe sull’argine dell’Agna senza nessuna progettazione. C’è anche una responsabilità grave della nostra amministrazione comunale – aggiunge Bandinelli – che non ha seguito adeguatamente la situazione. Lo studio di fattibilità è essenziale perché se non sappiamo cosa fare sull’Agna è impossibile iniziare a programmare qualsiasi azione. Vedendo su Facebook il presidente della Regione Giani che presenta i lavori sul torrente Rimaggio a Sesto Fiorentino mi sono sentito un cittadino di serie B se non addirittura di serie C perché per l’Agna non si è visto ancora nulla tranne una serie di interventi tampone e di emergenza. Anche ieri ho richiesto per l’ennesima volta la copia dello studio di fattibilità – conclude – ma credo che il risultato sarà come in passato, il silenzio". La mancanza dello studio era stata denunciata l’8 marzo scorso dalla consigliera del centrodestra Greta Cavaciocchi a cui aveva risposto l’assessora regionale Monia Monni affermando che la Regione si era fatta carico dello studio e che il finanziamento dell’opera spettava tuttavia al Governo. A fine giugno i capigruppo delle opposizioni in consiglio comunale Sandro Nincheri (Montale Rinasce) e Lorenzo Bandinelli (Noi per Montale) avevano denunciato le mancate risposte del Comune alle loro richieste di documentazioni tra cui lo studio sull’Agna.
Giacomo Bini