
Due poliziotti in servizio (foto d’archivio)
Sono state le immagini riprese della telecamere di videosorveglianza, unite ai riscontri delle ed agli approfondimenti delle indagini della Squadra Mobile, a dare il copione a quanto accaduto alcune settimane fa. All’esito di questi accertamenti, capillari, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del tribunale di Pistoia, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un 20enne italiano indagato per lesioni aggravate.
Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile della Questura di Pistoia, una notte dello scorso giugno nei pressi di Piazza Duomo, un ragazzo sarebbe stato aggredito con un pugno al volto per essersi intromesso in una precedente lite – senza prenderne parte – consumatasi nelle vicinanze del centro storico. Dopo l’aggressione – da quanto ricostruito – la vittima rovinava a terra privo di sensi sino all’arrivo di un’ambulanza che lo trasportava in pronto soccorso.
Gli investigatori della Mobile pistoiese hanno passato appunto al setaccio le immagini dei sistemi di videosorveglianza del centro individuando il giovane quale presunto autore dell’aggressione, diventato poi destinatario del provvedimento del giudice. Un ruolo determinante nella ricostruzione del fatto sottoposta alle valutazione del giudice sono state le dichiarazioni testimoniali di persone che avrebbero assistito all’aggressione confermandone la dinamica.
Le indagini degli agenti hanno inoltre permesso di acquisire ulteriori elementi a carico della stessa persona che, condivisi dalla Procura della Repubblica, hanno dato origine all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico di controllo. L’accaduto è un altro episodio che conferma come gli atteggiamenti violenti nell’ambito del mondo giovanile siano un crescita: con sempre maggiore facilità di passa dalle parole alle mani. Complice, spesso, anche qualche bevuta di troppo, nelle notti di movida. In questi contesti a volte basta uno sguardo di troppo, o una parola, per scatenare il parapiglia dove volano calci e pugni che trasformano una note che doveva essere di divertimento, in una serata che lascia il segno.