
Investito in zona stadio mentre faceva una consegna. Un rider è finito all’ospedale San Jacopo dopo una brutta caduta dalla...
Investito in zona stadio mentre faceva una consegna. Un rider è finito all’ospedale San Jacopo dopo una brutta caduta dalla sua bici elettrica, avvenuta, venerdì sera, a seguito dello scontro con un veicolo. I rilievi sono stati curati dalla polizia municipale.
Fabio Capponi del Nidil Cgil rilancia l’allarme sulla precarietà di questi lavoratori, spesso senza un vero contratto di lavoro, talvolta possessori di una partita Iva. "Ci auguriamo che il giovane rider – scrive Fabio Capponi in una nota – guarisca dal grave infortunio subito e si riprenda al più presto. Da parte nostra continua la battaglia a tutti i livelli per ottenere per questi lavoratori condizioni di lavoro migliori e più tutelate".
I rider, continua la nota Cgil, rappresentano la punta dell’iceberg di un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento, che scarica sui lavoratori ogni responsabilità e che alimenta una malsana competizione fra ultimi sottoposti a continue pressioni per massimizzare i guadagni, percorrendo in media 20 chilometri al giorno per paghe che si attestano tra i 50 e i 200 euro lordi a settimana.
Si tratta di lavoratori che, per il 90%, hanno contratti che non garantiscono tutele fondamentali, che lavorano sette giorni su sette, fino a dieci ore al giorno. E gli incidenti stradali sono sempre più frequenti.
Infine, secondo l’osservatorio permanente del NIdiL Nazionale, il 60% degli infortuni occorsi ai rider non viene dichiarato e denunciato all’Inail.