
La consigliera comunale Tina Nuti (Civici e Riformisti) torna a battere sulla questione
PISTOIAUn’occasione sfumata per la città e per il quartiere, più un’altra partita – ancor più grossa – anch’essa sfumata. Quella che va oltre il recupero dell’ex radiologia, persino della riqualificazione completa di piazza San Lorenzo e che più ampiamente guarda all’accordo di programma con Regione Toscana e Ausl Toscana Centro relativo all’area del Ceppo. La consigliera Tina Nuti (Civici e Riformisti) torna a battere sulla questione ancora calda del mancato recupero del padiglione ex radiologia inizialmente previsto attingendo ai fondi Pnrr e poi sfumato, mettendo punti e virgole sulla questione da lei sollevata e sulla risposta poi arrivata dalla presidente della Società della Salute Pistoiese Anna Maria Celesti. Che non pone al centro tanto l’area di San Lorenzo in sé pur ricordando la ferita che il padiglione degradato costituirà sulla rinnovata piazza, ma fa un ragionamento più ampio.
"È inaccettabile pensare che il sindaco non abbia seguito anche i lavori dell’ex radiologia avendo sbandierato più volte il concetto ‘San Lorenzo si rigenera’ – dice Nuti –. Quel recupero costituiva la prima vera opportunità per intervenire nell’Accordo di Programma con Regione Toscana e Ausl Toscana Centro. Accordo che Tomasi ha rivisto e firmato nel 2019 e in base al quale ha deciso di far abbattere un ospedale funzionante, ha mantenuto 18 milioni di debito, ha accettato di aumentare da due a quattro milioni il contributo del Comune di Pistoia se Asl non riuscirà a reperire i 18 milioni dalla valorizzazione dell’area del Ceppo. Un Accordo che prevede il Piano Particolareggiato di cui ancora non c’è traccia".
E ancora: "Il tema dell’ex radiologia – attacca la consigliera – era per il Comune l’occasione di cominciare ad abbattere un debito, di avere servizi pubblici in luoghi pubblici, di avere un edificio storico recuperato e funzionante. Già nel febbraio 2024 con una mozione chiesi a sindaco e giunta di seguire lo stato di attuazione di progetti sociosanitari che ricadono nell’accordo di programma, collocati in San Lorenzo e finanziati con fondi Pnrr. Inaccettabile pensare che si sia messa la testa sotto la sabbia senza attivarsi presso le sedi opportune per evitare quello un ‘disastro annunciato’".