ANDREA NANNINI
Cronaca

Rebus Ponte del Melini. Pracchia resta in attesa. Due mesi di interventi. Perplessità dei cittadini

Molti dubbi da parte dei residenti su modalità e tempistiche del cantiere. I lavori previsti rischiano di isolare ulteriormente la frazione montana . All’assemblea erano presenti anche esponenti politici e istituzionali.

Molti dubbi da parte dei residenti su modalità e tempistiche del cantiere. I lavori previsti rischiano di isolare ulteriormente la frazione montana . All’assemblea erano presenti anche esponenti politici e istituzionali.

Molti dubbi da parte dei residenti su modalità e tempistiche del cantiere. I lavori previsti rischiano di isolare ulteriormente la frazione montana . All’assemblea erano presenti anche esponenti politici e istituzionali.

La travagliata storia del Ponte del Melini pare avviarsi verso la sua fine. L’amministrazione provinciale di Pistoia ha partecipato a un incontro pubblico, organizzato dall’Associazione culturale Orsigna, sulla piazza del paese, durante il quale sono state presentate informazioni dettagliate sulle caratteristiche e sulle tempistiche per realizzare il consolidamento del ponte, essenziale per connettere via terra metà del paese con la vicina Emilia. L’incontro, a cui hanno presenziato una cinquantina di persone, dopo una breve introduzione di Lisa Amidei è entrato nel vivo con le relazioni degli ingegneri Lorenzo Conti e Tony Montillo, mentre la parte più strettamente politica è stata affrontata dal consigliere Matteo Giusti, oltre che dalla Amidei. Il clima non è apparso dei migliori fin dall’inizio, senza trascendere ma il nervosismo è stato palpabile. D’altronde alle domande degli astanti non sono state date le risposte attese: l’accusa più reiterata è stata quella della mancanza di un progetto e dei dettagli che lo rendessero credibile. È stato comunicato che i lavori inizieranno il 1° settembre, ma forse anche il 20 agosto, che si svolgeranno in due fasi, nella prima consentendo il solo passaggio pedonale, e che terminerà il 23 settembre, mentre la seconda partirà dal giorno seguente e il cantiere chiuderà il 24 ottobre. In sostanza le stesse cose emerse nei precedenti incontri, ma con l’aggiunta che la gran parte dei presenti ha considerato inspiegabile di non sapere chi avrebbe fornito i servizi navetta, quelli di trasporto pubblico, quelli sanitari, da dove arriveranno i Vigili del Fuoco in caso di bisogno e via elencando. Il tutto a meno di 20 giorni dalla chiusura del ponte, troppo per non infuocare gli animi.

Gli interventi previsti sul ponte, classificato a rischio medio alto ma che necessitano di un’azione immediata, hanno avuto un assaggio all’inizio di marzo, quando l’impresa incaricata ha condotto dei sopralluoghi chiudendo il ponte per due mezze giornate. Verso metà aprile sembrava quasi sicuro che i lavori sarebbero partiti a maggio, ma anche questa previsione è sfumata. All’epoca, sia il consigliere regionale Alessandro Capecchi che la consigliera provinciale Francesca Capecchi espressero forti dubbi su modalità e tempi della chiusura, che a loro avviso avrebbe spaccato il paese in due, causando notevoli disagi. Giungiamo così alle ultime settimane di aprile, quando la Provincia ha incontrato gli abitanti di Orsigna: l’idea proposta prevedeva due mesi di chiusura, di cui uno consentendo il passaggio pedonale e l’altro, grazie a una carreggiata più ampia, permettendo il transito al traffico leggero. I residenti hanno chiesto di posticipare l’inizio dei lavori a settembre, consapevoli dei possibili problemi meteorologici, ma con l’obiettivo di salvare la stagione turistica. Restano anche due aspetti da non sottovalutare: alla fine di quest’anno scade il termine per usufruire del finanziamento, il che potrebbe costringere la Provincia a cercare nuove fonti di finanziamento, magari interne. Senza dimenticare che ci sono imprese, anche di grandi dimensioni, che affronteranno le difficoltà derivanti dalla chiusura.

Andrea Nannini