
Pippo Baudo con Oliviero Beha al Tettuccio e in altri momenti montecatinesi
di Daniele BernardiniMONTECATINI TERMEPippo Baudo amava profondamente questa città e voleva molto bene ai suoi abitanti, che lo hanno sempre accolto con grande affetto. “Serata d’Onore“, programma di punta di Rai Uno, ha riportato molto in termini di promozione". Sono le parole dell’ex sindaco Alberto Lapenna, che negli anni Ottanta ha costruito un solido legame di amicizia con il presentatore appena scomparso e a cui si deve la realizzazione del programma con ascolti record, trasmesso dal Teatro Verdi. Serata d’Onore venne condotta da Pippo per cinque edizioni, con una pausa dopo il momentaneo addio di Baudo alla Rai nel 1986, rivelandosi uno dei suoi programmi di maggior successo. Anche il sindaco Claudio Del Rosso, esprimendo il suo cordoglio: "È venuto a mancare un gigante della televisione italiana e grande amico di Montecatini. Non posso non ricordare Serata d’Onore: ero una delle comparse dietro gli ospiti. Lui arrivava e ci rivolgeva sempre un saluto. Un caro saluto al Pippo nazionale da parte di tutta Montecatini Terme".
Lapenna, come è nato il rapporto tra Baudo e Montecatini? "All’inizio degli anni Ottanta l’allora sindaco Lenio Riccomi mi aveva dato la delega di assessore al turismo e allo spettacolo, con l’incarico di curare i rapporti per gli eventi. Insieme a Inigo Cortesi, indimenticabile patron del Teatro e all’albergatore Renzo Taddei, su suggerimento di Sergio Bernardini, il padre della Bussola, avemmo un contatto a Roma con l’allora capostruttura Rai Mario Maffucci". Cosa accadde? "La Rai, in quel periodo, stava cercando luoghi diversi rispetto agli studi televisivi dove realizzare programmi, per dare più spazio al pubblico e alle sue emozioni. Maffucci fece un sopralluogo a Montecatini e ne rimase colpito in modo favorevole. Mi è molto dispiaciuto che quando è tornato in città per presentare il suo libro ci sia stata assenza da parte delle istituzioni. Dopo il sopralluogo di Maffucci, ci fu l’incontro con Baudo, da cui fummo accolti con grande umiltà e sensibilità".
Come andò il colloquio?"Gli parlammo a lungo di Montecatini, delle luci, ma anche delle ombre. Voleva sapere tutto, ma durante il programma non parlò mai degli aspetti negativi, perché si era profondamente innamorato di Montecatini".
Come trascorreva le giornate di preparazione alla diretta televisiva? "La mattina dopo attendeva con impazienza i dati Auditel e lo share strepitoso gli dava una grande carica. Poi, nel pomeriggio, ci leggeva la scaletta della puntata e domandava il nostro parere. Non sapevano nulla di come si organizza un programma e per noi andava sempre tutto bene".
Cosa amava di Montecatini? "Molto luoghi erano entrati nel suo cuore. Dopo una visita alla piazzetta di Montecatini Alto, ne rimase affascinato, definendola un’Agora’. Fece scorrere le immagini durante una delle puntate. Poi un giorno mi telefonò e mi chiese che ne pensavo dell’idea di fare girare il video della sigla, “La vita è adesso“ di Claudio Baglioni, in pineta".
Serata d’Onore è ricordata per gli ospiti di eccezionale livello… "Per la serata della moda vennero Valentino e Versace, mentre per quella del teatro arrivarono Monica Vitti, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni. Baudo ci fece finire sul Tg1, perché andai a prendere all’aeroporto di Pisa la principessa Stephanie di Monaco con la Rolls Royce dell’albergatore Eugenio Pancioli ".
Baudo, dopo il breve passaggio a Mediaset, ripartì da Montecatini, sempre con Serata d’Onore… "Non sopportava gli spot, interrompevano le emozioni dello spettacolo. Dopo la lite con il presidente Rai Enrico Manca, arrivò il perdono laico di Bettino Craxi. In quella nuova edizione fu importante la produzione di Stefania Craxi e Stefano Bassetti. Baudo ebbe anche il premio Bicchiere d’oro dal Comune e dalle categorie per il sostegno all’immagine cittadina". Avete continuato a sentirvi nel corso degli anni? "Il 7 giugno, giorno del suo compleanno, non ho mai mancato di chiamarlo. Nel 2016, quando presentai il mio libro al Tettuccio, venne per assistere e intervenire, nonostante si fosse sottoposto a un delicato intervento".
Qual è l’eredita’ di Baudo per la città? "Lui non c’è più, ma dobbiamo puntare su eventi di alta qualità, programmati per tempo".