
Il momento in cui Galia Moral, figlia di Sol Cittone, scopre la targa che commemora la famiglia, deportata da Serravalle nel 1944
"In ricordo dei componenti della famiglia Cittone: Abramo Bechor, la moglie Fortunata Barbout, i figli Vittoria, Nissim, Mordechai Max, Raffaele e Sol, da questo luogo arrestati il 12 gennaio 1944 deportati a Auschwitz il 22 febbraio 1944 dove escluso Sol tutti furono barbaramente uccisi. La loro memoria sia di benedizione". E’ quel che recita la targa commemorativa scoperta domenica scorsa a Serravalle, nell’area verde di via Garibaldi, all’angolo con via San Lodovico. Una cerimonia alla presenza del sindaco Piero Lunardi, di assessori e consiglieri comunali, degli esponenti del Comitato per la Memoria di Serravalle presieduto da Roberto Daghini. A svelare il cartello commemorativo, insieme al sindaco, c’era Galia Moral, figlia di quella Sol Cittone scomparsa poche settimane fa in Israele, a 96 anni, dopo essere sopravvissuta da giovanissima all’orrore dei campi di sterminio nazisti.
I Cittone, proprio a causa delle loro origini ebraiche, furono duramente perseguitati dai nazifascisti in Italia dopo la proclamazione delle leggi razziali. Il loro arresto avvenne nel 1944 a Serravalle, dove erano arrivati dalla città di Livorno alla fine del 1943. Fu la loro fede a "tradirli", in tempi bui come quelli: qualcuno a Serravalle notò come nessuno dei nuovi arrivati frequentasse la chiesa e quando fu chiesto loro il motivo, i Cittone dissero di essere di religione ebraica. Da qui furono inviati il 30 gennaio in carcere a Pistoia, poi a Firenze, a Fossoli e infine a Auschwitz dove arrivarono il 26 febbraio 1944. Dei sette componenti del nucleo familiare, solamente Sol rimase in vita, e fu liberata dalle truppe sovietiche il 29 aprile 1945. Tornata a Livorno, ormai orfana, si imbarcò alla volta di Israele, dove rimase poi a vivere.
Dopo l’iniziativa di domenica, si è aperto un momento di ricordo e confronto: Galia ha ricordato la visita che fece insieme a sua madre nel 2014, sempre a Serravalle, facendo presente come in quell’occasione vide Sol ricordare il suo periodo nel lager. Secondo la figlia mai prima di allora Sol aveva parlato degli orrori che visse nel campo di concentramento. E poco prima della fine della cerimonia, il sindaco Lunardi ha consegnato a Moral una targa per ricordare l’incontro e riconciliare idealmente la storia della sua famiglia con quella di Serravalle. "Ho consegnato una targa alla figlia di Sol Cittone dopo l’inaugurazione della targa commemorativa a Serravalle – ha detto il primo cittadino – a coronamento di una giornata emozionante".
Giovanni Fiorentino