
Tra i banchi dell’istituto Suore Mantellate, il progetto ’Fast Heroes’. Percorso educativo semplice ma fondamentale, con il supporto del dottor Volpi .
PISTOIASessanta bambini pistoiesi, tra i banchi dell’Istituto "Suore Mantellate", hanno imparato a riconoscere i segnali dell’ictus cerebrale e a chiamare subito i soccorsi. Lo hanno fatto con entusiasmo e attenzione, seguendo un percorso educativo tanto semplice quanto fondamentale: cinque ore per imparare a salvare una vita. E spesso, quella vita, è quella di un nonno o di una nonna. Il progetto si chiama "Fast Heroes", è attivo in tutto il mondo ed è portato avanti in Italia da ALICe Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), con il supporto della World Stroke Organization. A Pistoia, a sostenerlo e renderlo concreto è stata l’Azienda Usl Toscana centro, che ha coinvolto direttamente scuole del territorio tramite la struttura di Promozione della Salute, diretta dalla dottoressa Gianna Ciampi. A raccogliere la proposta è stata proprio la scuola primaria delle ’Suore Mantellate’, nel cuore della città, grazie alla disponibilità dell’insegnante Caterina Vannacci, che ha portato avanti il programma durante l’intero anno scolastico, e alla partecipazione attiva del personale sanitario della Usl. Il percorso si è svolto con il supporto del dottor Gino Volpi, pistoiese e direttore della Neurologia dell’Ospedale San Jacopo, nonché coordinatore dello Stroke System dell’Ausl Toscana centro, che ha incontrato direttamente i bambini. "Ringrazio l’Istituto e l’insegnante Vannacci per la sensibilità e l’impegno – ha dichiarato Volpi –. In queste cinque lezioni, i bambini hanno imparato a riconoscere i principali segnali di un ictus: un lato del viso che si abbassa, la difficoltà a muovere un braccio, un linguaggio confuso. L’ictus è una patologia tempo-dipendente, e intervenire nei primi minuti può fare la differenza tra la vita e la morte, o tra la guarigione e una disabilità permanente. Insegnare tutto questo ai bambini significa non solo proteggerli per il futuro, ma anche trasformarli in piccoli ‘ambasciatori’ di salute in famiglia".Ed è proprio ai nonni che il progetto guarda con particolare attenzione. Il percorso è stato costruito in modo coinvolgente e giocoso: attraverso un film di animazione, i piccoli studenti hanno fatto la conoscenza dei supereroi Fast – acronimo che indica i sintomi chiave da riconoscere: Face (faccia), Arm (braccia), Speech (parola), Time (tempo). Gli eroi combattono il "Trombo Malefico", un nemico invisibile che toglie ai nonni i loro poteri. Ma grazie all’intuito di bambini come Matteo, il giovane protagonista, il nemico viene sconfitto con una semplice telefonata al 112."La nostra community di piccoli eroi deve crescere – sottolinea Volpi –. È importante che sempre più scuole decidano di aderire. Il messaggio è semplice, ma può davvero fare la differenza. L’ictus non dà preavviso: serve conoscenza, lucidità e rapidità". Come partecipare? Le scuole e gli insegnanti possono iscriversi gratuitamente al progetto "Fast Heroes" attraverso il sito www.fastheroes.com. Anche le famiglie possono farlo da casa, coinvolgendo i propri figli e scoprendo insieme tutti i materiali didattici: video, giochi, schede e quiz per diventare veri supereroi della salute.