SAVERIO MELEGARI
Cronaca

Bojola, niente dimissioni. Forza Italia fa quadrato: "Per noi il caso è chiuso"

L’avvocato Marco Baldassarri ripercorre l’evolversi delle vicende sindacali in città. E il consigliere nel mirino dell’opposizione invita il segretario Gioffredi ad un aperitivo.

Marco Baldassarri, avvocato, è stato candidato alle Europee nel 2024

Marco Baldassarri, avvocato, è stato candidato alle Europee nel 2024

Lo stato maggiore provinciale di Forza Italia si è messo al fianco, e in difesa, del capogruppo in consiglio comunale, Iacopo Bojola, dopo le roventi polemiche che vanno avanti da settimane per le esternazioni fatte in aula nei confronti dell’attentato che, nel 1977, colpì in città il sindacalista Cisl della Breda Giancarlo Niccolai con la Cgil che si è sentita chiamata in causa, in prima persona, dalle parole del forzista. Sindacato che, assieme al gruppo di Pistoia Ecologista e Progressista, dopo il tentativo di scuse pubbliche dello stesso Bojola, ne ha espressamente chiesto le dimissioni. Forza Italia ha deciso di mettere un punto respingendo le critiche al mittente.

"Non possiamo che sostenere il capogruppo – afferma Anna Bruna Geri, coordinatrice provinciale di FI – di fronte alle improbabili dimissioni che gli sono state chieste, noi siamo coesi e fermi al suo fianco, confermando la stima". Nella difesa di Bojola, il partito ha schierato uno dei volti più influenti anche a livello regionale come l’avvocato Marco Baldassarri, lo scorso anno candidato nel collegio Italia centrale alle Europee. "Leggo che dovremo chiedere scusa alla famiglia Niccolai – dice Baldassarri – questo mi lascia interdetto perché da sempre siamo suoi amici e in diversi di noi abbiamo fatto lo stesso percorso politico: è stato un personaggio straordinario per la città e Bojola non ha detto nulla che possa offendere la famiglia. Ora, però, riteniamo che i toni abbiano superato il limite perché vengono chieste le dimissioni: noi siamo garantisti, non le stiamo chiediamo per il sindaco Sala figuriamoci se si deve fare per una opinione detta in consiglio. Il problema è un altro: è stato toccato un tema reale".

Nella ricostruzione storica che l’avvocato Baldassarri fa, non lesina frecciate alla stessa Cgil. "E’ vero che i vertici del sindacato hanno sempre condannato il terrorismo – prosegue l’esponente di Forza Italia – ma è altrettanto vero che furono permeati da soggetti che fiancheggiavano o partecipavano attivamente alle iniziative terroristiche. Ricordo che nel 2006 fui nominato all’interno dell’autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici e mi fu assegnata la scorta perché le Brigate Rosse erano tornate in voga: l’anno successivo la struttura terroristica fu debellata, furono arrestate 15 persone e 8 erano iscritti alla Cgil perché tutti i tentativi eversivi degli ultimi tempi arrivano sempre da sinistra. Sappiamo bene il lavoro svolto in questi anni da Bojola e chiederne le dimissioni, per noi, è inaccettabile".

Per Bojola, infine, questa fase va chiusa con un invito. "Dopo quindici giorni di linguaggio mediatico – attacca Iacopo Bojola – ringrazio il partito, e il gruppo, per la stima. Mettiamoci una pietra sopra, se Gioffredi vuole ci incontriamo, gli offro uno spritz e parliamo di queste cose. Ho fatto le mie scuse al collega Fragai, e le ha accolte, così come al nipote di Giancarlo Niccolai, Francesco, che si è dimostrato molto gentile".