
La vittima ha fatto denuncia ai carabinieri descrivendo chi lo aveva derubato
Pistoia, 21 maggio 2025 – Cosa c’è di più vile che derubare una persona anziana di un oggetto che racchiude i ricordi di una vita. È quello che è accaduto lunedì mattina nel quartiere residenziale in Valdibrana, in pieno giorno, in via Martin Luther King, davanti alle villette a schiera, dove le famiglie si conoscono tutte e si aiutano. A raccontare l’accaduto la figlia della vittima, la signora Tiziana.
“Mio padre ha 93 anni, vive con mia sorella e spesso viene da me a pranzo. È un uomo in gamba, nonostante l’età, perché guida, legge e si diletta nelle parole crociate: un uomo sveglio. Eppure è caduto nel tranello di una ladra, una malvivente che gli ha portato via la catena d’oro che indossava e nella quale era appesa come ciondolo la fede nuziale di mia madre, morta anni fa, a cui lui è sempre stato legato. Un oggetto dal valore affettivo inestimabile, che indubbiamente aveva anche un valore economico per chi lo ha preso”.
La tecnica, come ha raccontato la figlia della vittima, è quella nota come la truffa dell’abbraccio. “Mio padre aveva appena parcheggiato la macchina proprio davanti casa mia e stava per entrare, quando una donna sulla cinquantina gli è andata incontro, salutandolo con calore. ’Da quanto tempo non ci vediamo, come stai?’, gli avrebbe chiesto e poi lo ha abbracciato cingendogli le braccia al collo. Mio padre le ha spiegato con garbo di non conoscerla. E allora la donna, improvvisamente colta dalla fretta, si è scusata dicendo che probabilmente si era sbagliata, ed è corsa via a piedi”.
L’amara scoperta è avvenuta, purtroppo, ore dopo. “Mio padre – racconta ancora la signora – si è accorto subito di non avere più la catena d’oro con la fede di mia madre, ma all’inizio pensava di averla lasciata a casa sua. Poi la sera si è ricordato di quella donna, di quello strano abbraccio e, insieme a mia sorella, mi ha chiamato per raccontarmi tutto”.
Il giorno dopo è stata fatta la denuncia al comando dei carabinieri in viale Italia. “Abbiamo descritto la donna – spiega ancora la signora Tiziana – è possibile anche che si riesca a risalire alla sua identità. Intanto, ho diffuso l’informazione sulla chat delle famiglie del quartiere e mia sorella ha scritto anche sui social. Vorremmo che almeno le persone fossero informate del pericolo di queste truffe. E grazie alla nostra brutta esperienza, evitare che altri restino vittime di gente sconsiderata”.
M.V.