GABRIELE MASIERO
Cronaca

L’ex vicesindaco con Pisa nel cuore: "Lascio una città più bella e concreta che ha ritrovato fiducia nel futuro"

Raffaele Latrofa, neo commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno centro settentrionale, parla del lavoro fatto nella giunta Conti. "Ai colleghi dico, fate politica con spirito di servizio".

L’ex vicesindaco di Pisa, Raffaele Latrofa, nominato commissario straordinario dell’Autorità Portuale del Tirreno centro settentrionale

L’ex vicesindaco di Pisa, Raffaele Latrofa, nominato commissario straordinario dell’Autorità Portuale del Tirreno centro settentrionale

di Gabriele MasieroPISAIl metodo di lavoro come mantra per centrare gli obiettivi perché, osserva Raffaele Latrofa, ex vicesindaco e neo commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno centro settentrionale (porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta), in attesa della ratifica della sua nomina da presidente, "la credibilità di un’istituzione si gioca sulla capacità di rispondere in tempi certi e con serietà agli impegni assunti: a Pisa ho impostato un metodo che unisce programmazione, coinvolgimento diretto dei dipendenti e monitoraggio costante dei risultati, perché non esistono strutture inefficienti, ma obiettivi mal definiti e ruoli non valorizzati e occorre avere visione". Strutture amministrative dedicate per intercettare fondi diversi da quelli ministeriali. A Pisa avete fatto lo stesso, con quali risultati?

"E’ stata una delle chiavi del nostro successo. Abbiamo creato un nucleo dedicato alla progettazione e all’intercettazione dei fondi. In 5 anni abbiamo portato su Pisa oltre 100 milioni di euro, riuscendo a cantierare e completare decine di opere. Questo è stato possibile perché abbiamo cambiato mentalità: non si aspettano i bandi, si preparano i progetti in anticipo e si tiene sempre la macchina comunale pronta".

Che città lascia da vicesindaco e con quali occhi guarderà alla seconda parte del mandato del sindaco Michele Conti?

"Lascio una Pisa più bella, più concreta, più affacciata sul futuro. Una città che ha ritrovato fiducia nel fatto che le promesse possano diventare opere. Nei prossimi sei mesi vedremo concludersi decine di interventi per decine di milioni del Pnrr: asili nido, scuole, palestra, piscina comunale, parco della cittadella, parco di via Pungilupo, molte decine di appartenenti di edilizia popolare completamente riqualificati. Sono il frutto di un lavoro intenso, durato almeno due anni, fatto con dedizione insieme alla squadra tecnica e politica, ormai prossimo alla stagione delle inaugurazioni. E poi lo stadio. Lavoro iniziato oltre un anno e mezzo fa, in silenzio, ma con determinazione. Avevo promesso che l’Arena Garibaldi sarebbe stata pronta per la prima partita in casa di Serie A e sarà così, grazie al lavoro dei tecnici. Guarderò alla seconda parte del mandato con stima per i colleghi e partecipazione: un’opera pubblica è per la città, non per il politico che vi lavora pro tempore".

Ha consigli da dare ai suoi ex colleghi di giunta e al suo partito, Fratelli d’Italia, in vista delle prossime elezioni amministrative?

"Agli ex colleghi non do consigli perché sanno far bene il loro lavoro. Posso solo condividere con loro, come ho fatto in questi anni, la mia esperienza: parlare con i cittadini, senza filtri e senza paura. Raccontare i risultati ottenuti ma anche ascoltare le esigenze, i problemi, le critiche. Pisa è cambiata molto, ma il lavoro non è finito. La politica deve essere servizio, non mestiere. Fratelli d’Italia deve continuare a essere il primo partito della coalizione di governo cittadino, il partito delle scelte coraggiose e coerenti, come è stato in questi anni".

Le sue deleghe sono state spacchettate.

"Ho sempre messo la mia competenza a servizio della comunità, senza mai cercare scorciatoie e mettendo al centro della mia azione una grossa mole di lavoro. Il fatto che le mie deleghe siano state suddivise su 5 colleghi credo dimostri con evidenza il carico che, serenamente mi sono sobbarcato in questo 7 anni. Il mio approccio mi ha permesso di restare libero, di decidere con la mia testa, di guardare le persone negli occhi. E oggi, con questo incarico nazionale, sento tutta la responsabilità di onorare il percorso fatto fin qui".