
La scritta, con tanto di svastica, comparsa sul muro del circolo Alberone
Da settimane sul muro perimetrale del circolo Alberone, a San Giusto, campeggia uno striscione realizzato dai ragazzi dell’Arci con la scritta "Buon vento. Per rompere l’assedio" accompagnata da una barca a vela stilizzata con i colori della bandiera palestinese. E’ rimasto lì senza suscitare scandalo o polemica né tra i residenti, né tra i tanti passanti che attraversano via Sant’Agostino per raggiungere il centro cittadino e la stazione provenendo dall’aeroporto.
Eppure qualcuno, ben nascosto dall’anonimato e notte tempo, ha pensato bene di provare a sfregiare quel gesto simbolico scrivendo con una bomboletta nera sul muro un insulto ai "comunisti di m..." che secondo l’anonimo sono coloro che solidarizzano con Gaza e firmando il tutto con una svastica.
Secondo la parlamentare del Pd, Ylenia Zambito, si tratta di un attacco a "un presidio sociale, in un quartiere decentrato, rinato grazie all’impegno di un gruppo di ragazzi che lo rendono vitale e impegnato: il circolo Arci Alberone è uno storico luogo di San Giusto che rappresenta un grande passato fatto di un importante lavoro civico e politico, un impegno che dura ancora oggi con la presa di posizione contro il massacro a Gaza: e a chi può dare fastidio un posto così? Ai nostalgici della svastica".
Duro anche il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, in corsa per le elezioni regionali nel collegio pisano: "La scritta comparsa sul muro e la svastica, proprio sotto lo striscione di sostegno alla Global Sumud Flottilla, sono un atto vile e simbolo di violenza e intolleranza. Questo gesto colpisce un presidio di democrazia, una casa aperta a chi cerca comunità e promuove la cultura dal basso. Chi imbratta e intimidisce pensa di zittire, si sbaglia: questi gesti rafforzano la nostra scelta di stare dalla parte giusta. Pisa non si lascia sporcare dall’odio".
L’assessora regionale dem, Alessandra Nardini, anche lei candidata alle elezioni di autunno, definisce quella scritta "un gesto vile, un atto intimidatorio che colpisce un presidio di democrazia, socialità e cultura: un punto di riferimento per l’intero mondo antifascista. Come assessora regionale alla memoria, e come donna che in questi anni ha lavorato per rafforzare la cultura antifascista nelle istituzioni, ribadisco con forza la mia vicinanza e solidarietà ai volontari che tengono vivo questo spazio: l’antifascismo è uno dei valori fondamentali della nostra comunità".
Infine, Andrea Ferrante (Pd), ha definito la scritta "un atto che mira a intimidire, a mettere paura, a scoraggiare chi quotidianamente costruisce dentro quello spazio socialità, politica e cultura, in un quartiere dove gli spazi di aggregazione sono sempre più rari, ma sempre più necessari".