
La solidarietà parola d’ordine al Centro trasfusionale di Cisanello con l’iniziativa dell’Ufficio immigrazione della Questura di Pisa per celebrare la giornata mondiale del migrante e del rifugiato: solo ieri una sessantina di donazioni.
"Si dice che chi salva una persona salva il mondo intero. È un messaggio forte per chi ha pregiudizi sugli stranieri: quando ci sarà bisogno, non importerà se il sangue arriva da una persona nera, bianca o gialla". Con queste parole, pronunciate ieri davanti al Centro trasfusionale dell’ospedale di Cisanello, il presidente dell’unità migranti, Ibrahima Dieng, ha aperto una massiccia iniziativa di donazione di sangue ed emocomponenti organizzata in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Solo nella giornata di ieri – e l’iniziativa proseguirà nei prossimi giorni – almeno cinquanta migranti, insieme a una decina di agenti di polizia, si sono messi in fila, uno accanto all’altro, per donare il sangue. "Uniti salviamo vite umane": è questo lo slogan scelto dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Pisa, diretto dal vicequestore Claudio Cappelli, per promuovere l’iniziativa realizzata con il supporto degli enti locali e delle istituzioni attive nel campo dell’università, della ricerca e dell’istruzione superiore, insieme all’associazione Donatori Nati della Polizia di Stato, al Pisa Sporting Club e a numerosi altri enti e associazioni del pubblico e privato sociale che collaborano con i cittadini stranieri.
Un successo straordinario, come ha sottolineato il questore di Pisa, Salvatore Barilaro: "Quando si tratta di presidiare il bene comune, le istituzioni non possono che lavorare fianco a fianco con la partecipazione di tutti, comprese le comunità straniere".
Fianco a fianco, dunque, per un gesto tanto semplice quanto fondamentale, che diventa anche occasione per "dimostrare all’opinione pubblica – ha detto Alessandro Mazzoni, direttore dell’unità operativa di Medicina trasfusionale e Biologia dei trapianti – un’unione di intenti verso il bene comune. La sanità è il principale bene comune: se tutti insieme la manteniamo efficiente, facciamo un bene a tutta la collettività".
A portare un saluto ai migranti e agli agenti di polizia che hanno donato il sangue è stato anche il capitano del Pisa Sporting Club, Antonio Caracciolo.
Presente, inoltre, il consigliere comunale Amanuel Sikera, in rappresentanza del Comune di Pisa: "Vivere a Pisa – ha detto – significa far parte di una stessa realtà, indipendentemente dalla provenienza, perché il sangue non ha nazionalità. È l’occasione per sottolineare gli aspetti positivi dell’arricchimento reciproco e dell’acquisizione di storie diverse. Troppo spesso ci concentriamo sugli aspetti negativi che riguardano una piccola percentuale. Serve cambiare impostazione nei confronti di accoglienza e integrazione".
Hanno partecipato alla prima giornata di donazioni anche la direttrice sanitaria Giuliana Fabbri, il presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori, il professor Emanuele Neri dell’Università di Pisa e la direttrice del centro donazioni, Maria Lanza.
Enrico Mattia Del Punta