
Donazione di sangue e plasma (foto di repertorio)
Firenze, 17 luglio 2025 – C'è un farmaco salvavita che non può essere prodotto in laboratorio, ma solo dal corpo umano: sono le immunoglobuline, anticorpi purificati a partire dal plasma, essenziali per le persone con immunodeficienze primitive, il cui sistema immunitario non riesce - totalmente o in parte - a produrre anticorpi. Le immunoglobuline derivano solo da plasma umano: fondamentale quindi è la donazione. “Per i pazienti immunodepressi sono terapie salvavita, anticorpi 'pronti all'uso' da ricevere con un'infusione esterna: e qui entra in gioco il gesto di chi va a donare plasma e sangue” spiega Alessandro Segato, presidente di Associazione Immodeficienze Primitive (Aip).
“Da un chilo di plasma donato – prosegue Segato – si ricavano 5-6 grammi di immunoglobuline: per un paziente immunodepresso quindi ci vogliono circa 130 donatori. Non è solo una questione salvavita ma anche di qualità della vita: grazie alle immunoglobuline, che peraltro non sono gli unici farmaci plasmaderivati, i pazienti immunodepressi possono andare a scuola, lavorare, viaggiare in sicurezza, avere un famiglia, avere dei sogni. Donare sangue e plasma quindi non è solo un gesto tecnico, ma un atto di amore civile: chi dona e chi riceve fanno parte di una bellissima comunità che si tiene in piedi grazie alla solidarietà”. “In Toscana la cultura della donazione è radicata - prosegue il presidente di Aip - ma si potrebbe fare ancora di più. Per venire incontro alle esigenze dei donatori servirebbe più flessibilità negli orari dei centri trasfusionali”..“L'importanza del gesto di donare - commenta Claudia Firenze, presidente di Avis Toscana - è semplicemente tutta qui: sangue e plasma servono per curare e rendere migliore la vita di persone che hanno un volto, un nome, una storia”.
“Per questo - conclude Firenze - collaboriamo con Aip anche per sensibilizzare la cittadinanza. Donare è una scelta che unisce, un atto di generosità importante, in ogni periodo dell'anno, perchè di sangue e plasma c'è sempre bisogno. Ricordiamoci di farlo anche prima di andare in vacanza”.
E sempre a proposito di donazione di sangue, Castelnuovo di Garfagnana il 18 luglio celebra i 30 anni di donazione di plasma. Nel mese di luglio di 30 anni fa era stata effettuata la prima donazione di plasma nella Sezione Trasfusionale di Castelnuovo di Garfagnana. Per celebrare la ricorrenza il mattino del 18 luglio, sarà dedicato alla donazione di plasma. Saranno presenti, tra l’altro, le persone che donarono plasma per la prima volta 30 anni fa, nel 1995.

“Il 30esimo anniversario della prima donazione di plasma nella Sezione Trasfusionale di Castelnuovo di Garfagnana – evidenzia la direttrice della struttura di Immunoematologia e Medicina trasfusionale di Lucca e Valle del Serchio Rosaria Bonini – ci fornisce l’opportunità di fare una riflessione sull’importanza della donazione di plasma nel sistema sanitario italiano. Il plasma, ovvero la parte liquida del sangue, è infatti la materia prima per la produzione di numerosi farmaci essenziali, come l’albumina, le immunoglobuline e i fattori della coagulazione che sono alla base di numerose terapie salvavita. I farmaci prodotti dal plasma donato da donatori italiani non sono però sufficienti a soddisfare il fabbisogno dei nostri pazienti; pertanto è necessario ricorrere al mercato estero per acquistare i medicinali necessari. La dipendenza da questi prodotti provenienti da fuori Italia rende il sistema sanitario italiano vulnerabile al rischio di carenze che possono verificarsi periodicamente sul mercato, come avvenuto in occasione della pandemia Covid che ha avuto come conseguenza la difficoltà a reperire farmaci, oltre ad un aumento dei prezzi. I donatori di plasma forniscono perciò un importante contributo a mantenere l’Italia strategicamente indipendente e a garantire un adeguato trattamento ai molti pazienti affetti da malattie severe. A loro va dunque il sentito ringraziamento da parte degli stessi pazienti, di noi operatori e di tutta la comunità”.