
Una donazione di sangue
di Mario Ferrari
"Venite a donare il sangue, c’è bisogno soprattutto dei gruppi 0- e A- per garantire tutte le attività ospedaliere". Un appello urgente quello che arriva da Alessandro Mazzoni, direttore del centro trasfusionale dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana, che - come di consueto durante il periodo estivo - deve fare i conti con le scorte di sangue che iniziano a stare strette. In questi mesi, infatti, visto l’aumento di persone che arrivano sul territorio, Mazzoni spiega che "è uno dei momenti più critici per le scorte di sangue ed emocomponenti. L’estate, si sa, porta con sé una riduzione fisiologica delle donazioni, complici le partenze per le ferie, ma l’attività ospedaliera non rallenta. Anzi: tra l’aumento dei turisti in zona e l’inevitabile aumento del rischio di incidenti, la richiesta di sangue resta alta e a preoccupare in particolare sono i gruppi 0 negativo e A negativo, fondamentali in situazioni di emergenza". A riprova di ciò, Mazzoni aggiunge che "sebbene in questo momento stiamo riuscendo a far fronte a tutto, vediamo già i primi segnali di calo. Sollecitiamo con forza: chiunque possa, prima o dopo le ferie, venga a donare il sangue e il plasma. Le necessità non si fermano, e per garantire interventi, urgenze e routine, le scorte devono rimanere adeguate".
Donare garantisce anche una serie di benefici personali: chi si presenta la prima volta al centro trasfusionale effettua test specifici sui gruppi sanguigni e sugli anticorpi. A ogni donazione si eseguono controlli completi su HIV, epatiti, sifilide ed emocromo. Annualmente, anche analisi su glicemia, colesterolo, ferritina e altri valori utili alla salute. Intanto, a sostegno delle donazioni su Pisa arrivano il mondo della scuola e dell’università. "L’esperienza degli anni passati dimostra che i neodiplomati sono spesso generosi, e molte associazioni sono entrate nelle scuole per promuovere la cultura del dono - prosegue il direttore del centro trasfusionale di Aoup -. Noi, insieme alle associazioni del dono, abbiamo portato avanti un grande lavoro anche con l’Università di Pisa, che ha messo a disposizione i suoi canali di comunicazione per sensibilizzare studenti e dipendenti. I primi risultati si stanno vedendo, e il bacino universitario può davvero fare la differenza". Insomma, l’impegno e la disponibilità del centro trasfusionale sono indubbie: "Siamo pronti - conclude Mazzoni - ad aperture straordinarie, con obiettivi precisi. L’invito resta lo stesso: ‘chi può, venga’".