
La protesta si Studenti in Agitazione e Assemblea Precaria Universitaria
Giornata di mobilitazione al Rettorato dell’Università di Pisa in concomitanza con la seduta in Senato Accademico sull’aumento della contribuzione universitaria. Fin dalla mattina circa una quarantina di giovani dei gruppi Studenti in Agitazione e Assemblea Precaria Universitaria hanno protestato alle porte del Palazzo del Rettorato al grido di ‘‘Unipi alza le tasse, noi alziamo la voce’.
"Sarà un autunno di fuoco – denunciano gli organizzatori della protesta – perché i rincari sulla contribuzione studentesca saranno applicati già a partire dal prossimo anno accademico". Ieri infatti, secondo quanto riportato da Studenti in Agitazione, "il Senato Accademico, con il parere contrario della componente studentesca, dei ricercatori, dei dottorandi e del personale tecnico-amministrativo, ha approvato le modalità di distribuzione dell’aumento di 6 milioni di euro di contribuzione studentesca già deliberato al Cda del 18 dicembre scorso".
"È previsto l’aumento sia della contribuzione minima a 280 euro (ora 220 euro) sia della contribuzione massima che salirà a 2895 euro (ora 2530 euro). D’altro canto - come riportato da Studenti in Agitazione - la no-tax area sarà garantita entro i 26mila euro di Isee. Gli aumenti interesseranno anche gli studenti fuoricorso che subiranno una maggiorazione della tassazione a partire dal secondo anno con una forbice da 50 a 200 euro a seconda dell’Isee. Infine, la decontribuzione per merito verrà mantenuta, anche se non era prevista dalla proposta presentata dal tavolo tecnico, e costerà 100mila euro all’anno all’Ateneo, ciò nonostante la carenza di fondi".
"Il tema che portiamo alla luce attraverso la nostra protesta - denunciano gli universitari - è tanto quello dell’aumento della tassazione, a cui ci opponiamo fortemente, quanto la scelta politica del definanziamento dell’Università che va a colpire attraverso incrementi sulla tassazione gli studenti e di conseguenza le famiglie".
"Non è questa l’Università che vogliamo – concludono i manifestanti –. Creare un’eterna guerra tra poveri al suo interno è una precisa volontà politica, ma crediamo che l’Università gratuita, così come un lavoro dignitoso al suo interno, siano un orizzonte reale e non un’utopia".
I.V.