
il primo sciopero del precariato in una Piazza Dante gremita di ricercatori e tecnici
"Ci volete precari ci avrete rivoluzionari", "Ad agraria si coltiva la precarietà". Così, è andato in scena il primo sciopero del precariato in una Piazza Dante gremita di ricercatori, tecnici amministrativi, lavoratori di ditte e cooperative di appalti universitari, e studenti. I manifestanti indossavano i giubbotti di sicurezza dei cantieri edili "perché siamo lavoratori anche noi, non siamo invisibili, siamo visibilissimi e rumorosi" dicono dai megafoni. Lo sciopero è stato proclamato "contro tagli, guerra e precarietà" e giunge al culmine di un percorso di mobilitazione che prosegue negli atenei italiani a partire dalla scorsa estate e che ha visto la formazione di assemblee precarie in molti atenei, presidi, cortei, mozioni presentate e talvolta approvate negli organi della governance universitaria". Usb e Cambiare Rotta prima erano davanti ai cancelli del Cnr poi alla Prefettura e poi in Piazza Dante per denunciare: "In continuità con le politiche guerrafondaie e di attacco al settore pubblico, il Governo mette nel mirino il sistema di ricerca pubblica e attacca pesantemente Università ed Enti Pubblici di Ricerca. L’attacco che il Governo Meloni sta portando a tutto il sistema della Ricerca Pubblica si sta concretizzando un definanziamento del sistema, definanziamento che è già scritto nel piano strutturale di bilancio di medio termine e che sarà ancora più drammatico nella prossima legge di bilancio". La Cgil-fp e la Filcams Cgil con Pasquale Cuomo e Catia Santochi ribadiscono: "Negli scorsi mesi si sono costituite in moltissimi Atenei italiani le assemblee precarie universitarie, che hanno indetto per la giornata del 12 maggio uno sciopero del Precariato Universitario, sciopero proclamato dalla FLC Cgil che, a Pisa, è pienamente sostenuto dalla Filcams Cgil con le lavoratrici e lavoratori dei servizi in appalto dell’Università di Pisa, della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant’Anna". Pasquale Cuomo della Cgil-fp, aggiunge: "Sono assegnisti, dottorandi, docenti a contratto o che un contratto lo stanno agognando che si sono organizzati per denunciare insieme alle Organizzazioni Sindacali: il taglio del Fondo di Finanziamento Ordinario nel 2024 di oltre 500 milioni, la chiusura del piano straordinario per le Università eliminando le risorse che erano state già stanziate per il 2025 e 2026, la previsione della più grande espulsione di ricercatrici e ricercatori con la conclusione del Pnrr, oltre 35mila in tutta Italia".
Carlo Venturini