
"Vogliamo restare i primi. Il segreto per battere San Michele? Non si svela". La road map verso il giorno della...
"Vogliamo restare i primi. Il segreto per battere San Michele? Non si svela". La road map verso il giorno della ’battaglia’ sul ponte è tracciata. Valentino Vanni, magistrato di San Martino – la squadra che ha battuto per due volte il "mostro sacro" del Gioco, San Michele – racconta il lavoro svolto durante l’ultimo anno.
Vanni, quali sono gli obiettivi?
"Abbiamo lavorato molto per restare al vertice. Abbiamo sostituito alcuni combattenti inserendone di nuovi, validi e volenterosi. L’obiettivo è restare la prima squadra del Gioco, noi siamo a disposizione del comando e pronti a combattere di nuovo contro San Michele".
I nuovi arrivati sono giovani o già esperti?
"Abbiamo anche giovani molto forti, alla loro prima esperienza sul ponte, ma all’altezza della nostra squadra".
Qual segreto per battere San Michele?
"Se è un segreto, non si svela (ride, ndr). In realtà ci abbiamo lavorato per anni, studiando cosa facevano, i loro allenamenti, il loro modo di combattere. Ci abbiamo messo tempo, impegno. Ma soprattutto un organico di combattenti validi e un grande spirito di sacrificio. Così siamo riusciti a battere la squadra più forte del Gioco, per due anni di fila, e spero che accada ancora per molti altri. Ci siamo sacrificati e autofinanziati, pagandoci l’affitto di una palestra a Ponsacco. Siamo l’unica squadra che non ha una palestra concessa dal Comune".
C’è un ricambio generazionale? E cosa direbbe a chi si vuole avvicinare al Gioco?
"Reclutare giovani è difficile. Il territorio è battuto da tantissimi anni, bisogna attendere nuove generazioni. Per entrare in una squadra come la nostra non è semplice: su dieci aspiranti combattenti, ne escono due".
C’è qualcosa che migliorerebbe nel Gioco del Ponte?
"Più disciplina. Troppe persone senza costumi storici salgono sul ponte: così perdiamo l’anima di gioco storico e non diventiamo mai una vetrina nazionale".
EMDP