Omicidio Barbara Capovani, l’arma non si trova. Lanciata dal treno o nascosta fra i vagoni

A vuoto i tentativi fatti con sommozzatori e droni della polizia. Intanto il 23 maggio scatta l’incidente probatorio. Il Gip pronto a mominare uno specialista per la perizia sullo "Sciamano"

Pisa, 7 maggio 2023 - L’acqua, la terra o il vagone di un treno continuano a nascondere l’arma del delitto agli occhi, anche elettronici, degli inquirenti. Lo zainetto di Gianluca Paul Seung, che secondo l’accusa conterrebbe il mattarello in legno con il quale avrebbe ucciso Barbara Capovani, ancora non si trova ancora. Inutile il ricorso ai droni. Perfino i caparbi tentativi dei sommozzatori dei vigili del fuoco sono andati, al momento, a vuoto. Eppure la squadra mobile è convinta che l’arma del delitto giaccia in quella vasta porzione di territorio che scorre lungo il tratto ferroviario che collega Pisa San Rossore a Viareggio: lanciata dal treno oppure nascosta, da qualche parte, magari proprio in uno dei vagoni. Le ricerche sono state momentaneamente interrotte, ma presto riprenderanno. Quel che è certo è che l’arma non si trova nell’abitazione di Seung che è stata rivoltata come un calzino dalla polizia e dalla Scientifica.

Intanto l’incidente probatorio, secondo le richieste formulate dalla Procura, si svolgerà martedì 23 maggio e dovrà stabilire la capacità di intendere e di volere dello Sciamano. Nell’occasione il Gip conferirà. l’incarico a un consulente tecnico del tribunale che, secondo quanto si apprende, probabilmente sarà uno dei professionisti del settore più affermati in Italia. La scelta, infatti, dovrebbe ricadere sul professor Renato Ariatti, medico specialista in psichiatria all’Università di Bologna. Anche la Procura si muoverà di conseguenza individuando un proprio consulente di parte. Il profilo individuato sarebbe quello del dottore Rolando Paterniti, dirigente medico nell’azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi a Firenze.